Ancora una volta la nostra città si stringe attorno alla Vergine Maria in un tributo corale di affetto e devozione, erede della tradizione dei padri che ha visto nella presenza della Santissima Icone in questo Duomo il segno della protezione materna della Madre del Signore.
È proprio la “maternità” di Maria che ispira questa sera la nostra riflessione e la nostra preghiera: guardiamo a Lei, infatti, come sposa e madre che ha vissuto in famiglia, nella casa di Nazareth, la risposta alla chiamata di Dio. Questa dimensione “famigliare” della sua avventura umana e spirituale ci invita a fermare un attimo la nostra attenzione su quanto la Chiesa sta vivendo in queste settimane
Da molti mesi ormai Papa Francesco pone insistentemente l’accento sulla famiglia e sull’attenzione che si deve riservare a questo nucleo fondamentale della società e della Chiesa. Perciò ha deciso di convocare uno speciale Sinodo dei Vescovi nel prossimo autunno, per trattare il rapporto tra famiglia ed evangelizzazione ed ha chiesto a tutti i credenti di accompagnare con la preghiera la preparazione di questo importante evento ecclesiale. Oggi, infatti, la Chiesa è chiamata ad affrontare anche le nuove urgenze pastorali che riguardano la famiglia, la sua vocazione e missione, i problemi del matrimonio, della vita familiare, dell’educazione dei figli, e il ruolo delle famiglie stesse nella missione affidata da Gesù ai suoi discepoli.
Proporre dunque con sapienza il Vangelo per la famiglia appare quanto mai urgente e necessario. Fra le numerose nuove situazioni che richiedono la particolare attenzione della comunità cristiana basti menzionare la cultura del non impegno e della presupposta instabilità del vincolo, l’influenza della televisione e degli strumenti della comunicazione nella comprensione delle nozze e della vita familiare, la svalutazione della permanenza e della fedeltà del patto matrimoniale, i matrimoni misti, le famiglie composte da un solo genitore, le coppie di fatto e i divorziati risposati. E questo elenco delle sfide al matrimonio e alla famiglia, purtroppo, non è esaustivo…
Papa Francesco recentemente ha sottolineato che «la famiglia è l’elemento portante della vita sociale e solo lavorando in favore delle famiglie si può rinnovare il tessuto della comunità ecclesiale e la stessa comunità civile». Anche la nostra diocesi, specialmente grazie all’impegno generoso ed intelligente dell’Ufficio per la pastorale della famiglia, sta dedicando ad essa particolare cura, proponendo e favorendo la diffusione nelle comunità parrocchiali delle diverse iniziative di accompagnamento e formazione. Penso tra l’altro agli incontri di preparazione per le coppie che intendono celebrare un matrimonio cristiano. Siamo infatti convinti che la famiglia costituisce una priorità e merita senza riserve la nostra attenzione e sollecitudine, minacciata com’è su fronti diversi da ideologie malsane e distruttive, che pretendono – anche a livello istituzionale – di sovvertire le leggi della natura e dell’umana convivenza, assegnando ad ogni forma di vita comune tra persone la definizione e lo statuto di “famiglia”, che invece non può essere se non l’unione stabile, fedele e feconda di un uomo e di una donna. Non si tratta di “difendere” la famiglia, perché il suo valore e il suo ruolo insostituibile nel tessuto sociale sono sotto gli occhi di tutti. Si tratta piuttosto di “celebrare” e di “far vedere” la bellezza della famiglia, mettendo in risalto i valori della condivisione, della fedeltà, dell’ideale comune che fonda la decisione per una vita a due pensata e voluta sotto lo sguardo di Dio. È quanto abbiamo voluto fare anche noi con la celebrazione della “festa della famiglia”, giunta quest’anno alla sua seconda edizione.
Scrivendo alle famiglie lo scorso 2 febbraio, Papa Francesco affermava: «Gesù è la fonte inesauribile di quell’amore che vince ogni chiusura, ogni solitudine, ogni tristezza. Nel vostro cammino familiare, voi condividete tanti momenti belli: i pasti, il riposo, il lavoro in casa, il divertimento, la preghiera, i viaggi e i pellegrinaggi, le azioni di solidarietà… Tuttavia, se manca l’amore manca la gioia, e l’amore autentico ce lo dona Gesù: ci offre la sua Parola, che illumina la nostra strada; ci dà il Pane di vita, che sostiene la fatica quotidiana del nostro cammino».
Anche noi questa sera, alla scuola di Maria sposa e madre, vogliamo invitare Gesù nella nostra casa e guardare “con intelletto d’amore” alle nostre famiglie, senza dimenticare specialmente quelle segnate dalla sofferenza generata da separazioni e conflitti, dalla crisi economica, da incomprensioni ed egoismi, ed impegnarci tutti insieme, ciascuno secondo le proprie possibilità, a “fare famiglia” e “dare famiglia”, come diceva don Pietro Bonilli, perché solo così si potrà garantire un futuro affidabile alle giovani generazioni, che attendono dagli adulti la trasmissione e la testimonianza delle ragioni che danno senso alla vita e permettono di credere e di sperare.
Per questo, al termine della nostra preghiera, consegnerò a cinque coppie di sposi provenienti dai Vicariati e, idealmente, a tutte le famiglie dell’Archidiocesi la luce attinta alla lampada che arde davanti alla Santissima Icone e il testo della speciale preghiera composta da Papa Francesco. Questa luce sia accolta e diffusa nelle diverse parrocchie e da esse sia trasmessa alle famiglie cristiane: auspico che si sviluppi in tutto il territorio diocesano una vera catena di preghiera allo Spirito Santo, affinché illumini i Padri sinodali e li guidi nel loro impegnativo compito. Chiedo a tutte le famiglie presenti di portare a casa e diffondere il testo della preghiera e di recitarla con fede ogni giorno: dall’aiuto e dall’assistenza dello Spirito del Signore possiamo attendere una parola di speranza e di consolazione per il cammino quotidiano delle nostre famiglie.
E alla Vergine Maria, Regina della famiglia, volgiamo ancora lo sguardo con ammirazione e fiducia e con il canto delle Litanie imploriamo la sua intercessione affinché sappiamo riconoscere l’opera della Provvidenza nelle realtà quotidiane della vita, si rinnovi nelle nostre case il desiderio della santità e venga sostenuta dalla grazia dello Spirito Santo la nobile fatica del lavoro, dell’educazione, dell’ascolto, della reciproca comprensione e del perdono.
Santa Maria, prega per noi!