Dal 24 al 28 febbraio 2014, con conclusione il 9 marzo, l’Arcivescovo è stato in visita pastorale nella parrocchia di S. Maria Assunta in Ferentillo. Parroco: don Rinaldo Cesarini, che è anche Vicario Episcopale del Vicariato Ternano, denominato di S. Maria Assunta.
Apertura della Visita pastorale, lunedì 24 febbraio 2014. Si è aperta con la celebrazione della Liturgia della Parola presso la chiesa di S. Stefano, in località Precetto, la Visita Pastorale dell’arcivescovo Boccardo alla parrocchia di S. Maria in Ferentillo, guidata da don Rinaldo Cesarini.
All’inizio alla celebrazione il parroco ha presentato la comunità al Presule, il quale al termine del momento di preghiera ha detto: «Ringrazio don Rinaldo per la brevissima, precisa e dettagliata descrizione della vita parrocchiale di questa vostra comunità». Alla vigilia dell’apertura della Visita c’è stata la scomparsa di un padre di famiglia (Egidio Pennacchi, 46 anni, caduto sul Fiume Nera il 24 febbraio mentre stava lavorando; il corpo è stato ritrovato solo il 31 marzo, ndr) che ha sconvolto l’intero paese e, in merito a ciò, Boccardo ha precisato: «Guardiamo insieme a Gesù in questo momento di sofferenza per la vostra comunità. Noi pensiamo di dominare tutto. Ma a cosa serve? Sono queste le situazioni nelle quali prendiamo la misura di ciò che siamo. Allora, preghiamo il Signore dicendo: “siamo consapevoli del fatto che Tu non sei venuto a portare via il dolore ma a prenderlo su di Te. Sappiamo che la vita non si esaurisce con la morte corporale, ma che si va oltre”. La fede non toglie il dolore di chi resta, ma aiuta a interpretarlo. Sia questa settimana un’occasione per aumentare la nostra fede».
Visita alle frazioni di Gabbio, Loreno e Nicciano, martedì 25 febbraio. Martedì 25 febbraio, è stata la giornata dedicata alla visita di alcune frazioni, in ognuna delle quali mons. Boccardo ha fatto visita anche alle case degli infermi. Gabbio: un paese distrutto dagli eventi naturali e in parte ricostruito grazie all’impegno di un escursionista romano innamoratosi della stupefacente terrazza naturale qual è Gabbio: qualche anno fa ha deciso di acquistare i ruderi, di ricostruire e impiantare una guest-house per turisti che oggi è una realtà gestita dalla sua famiglia. Insieme ad altre persone, che hanno ancora case di proprietà a Gabbio, ha ridato vita anche alla chiesa di S. Vincenzo, dove si sono ritrovate una decina di persone per un momento di preghiera assieme all’Arcivescovo e a don Rinaldo. All’interno del luogo di culto, è possibile notare le tombe di tre sacerdoti. Dalla nuova famiglia insediatasi nel paese è nata la piccola Federica: l’ultimo nato a Gabbio risale ad oltre sessanta anni fa. Il parroco ha poi accompagnato mons. Boccardo a Loreno, la frazione più alta del Comune di Ferentillo, posta a 700 mt. sul livello del mare. Si erge tra due vallate: una che conduce al monte Fionchi, dalla parte di Spoleto (in questa zona, ci sono ben due eremi, intitolati a S. Girolamo e a S. Giovanni); l’altra che s’innalza fino al monte Aspra, dalla parte delle province di Terni e Rieti. A Loreno, abitano stabilmente tre famiglie. La chiesina è dedicata a S. Giovanni Battista; nel 1974, ne è stato ricostruito il tetto. Anche questa, come molte altre a Ferentillo, contiene affreschi del ‘500. Inoltre, qui viene conservata una riproduzione in miniatura della Pietà del Vesperbild; un’altra è presente anche nella chiesa di S. Stefano a Precetto di Ferentillo. Ultimo paese visitato in mattinata è stato Nicciano, ai piedi del monte Solenne. In questa frazione, vivono stabilmente trentaquattro persone, alcune delle quali presenti al momento di preghiera con l’Arcivescovo, tra cui la sorella di don Francesco Rossi (parroco in solido di Beroide di Spoleto). Qui, c’è un altro esempio di chiesa cinquecentesca, intitolata a S. Michele Arcangelo, contenente dipinti che si pensa possano appartenere alla Scuola dello Spagna. Il tetto è stato ricostruito in seguito al terremoto che ha colpito la Valnerina nel 1979. Si possono tuttavia notare crepe sull’abside.
Momento di preghiera al cimitero di Ancaiano, visita alla frazione di Mura e incontro con il gruppo anziane della parrocchia, martedì 25 febbraio 2014. Nel pomeriggio del 25 febbraio l’Arcivescovo, accompagnato dal parroco don Rinaldo Cesarini, si è recato presso la chiesetta del cimitero di Ancaiano per la recita del rosario con gli abitanti di Ancaiano, Belvedere e Salari, piccole frazioni del comune di Spoleto, parrocchia di Ferentillo. In tutto vi abitano stabili quindici famiglie: 2 a Belvedere, 2 ad Ancaiano, nessuna a Salari ed 11 nella case sparse. Mons. Boccardo al termine del rosario e prima della benedizione delle tombe ha detto: «State certi, i nostri morti parlano di noi al Signore Gesù e sono là che ci aspettano per accoglierci nella casa del Padre». Dopo Ancaiano, l’Arcivescovo si è recato, per un momento di preghiera, presso la bella chiesetta della Santissima Trinità a Mura di Ferentillo, dove vivono stabili cinque famiglie. Per l’occasione sono tornati al paese tutte quelle persone che per motivi di lavoro si sono trasferite a vivere altrove. Una signora anziana ha così commentato la Visita del Vescovo: «È la prima volta che la incontro di persona, finora l’avevo vista solamente in televisione. In lei, cara Eccellenza, vedo una grande somiglianza con papa Pio XII». Un’altra signora: «Sono venuta appositamente da Terni per poterla incontrare e conoscere». Al termine del pomeriggio, il Presule si è recato presso un locale della parrocchia a Ferentillo che ospita il “Gruppo anziane l’arcobaleno”. Queste donne si ritrovano due volte alla settimana per eseguire, dopo aver pregato insieme, dei lavori di ricamo e cucito. Questi, nei periodi forti dell’anno liturgico (Natale, feste patronali ecc…) vengono venduti in delle bancarelle fuori la chiesa e il ricavato viene devoluto ai giovani dell’oratorio parrocchiale. Mons. Boccardo ha molto apprezzato questa iniziativa, ringraziando queste donne per l’attenzione che hanno per le nuove generazioni.
Visita all’Asilo nido, a Castellonalto, a Castellonbasso, a Colleolivo, celebrazione della Messa a Monterivoso, visita alla casa per anziani di Precetto e partecipazione alla festa per i 101 anni di Adele Donati, mercoledì 26 febbraio 2014. La giornata del 26 febbraio è iniziata con la visita alla Giocheria (Asilo nido) “La Vispa Teresa” di Ferentillo. L’Arcivescovo, accompagnato dal parroco, ha salutato i bambini e le maestre. L’incontro è stato cordiale e simpatico e si è concluso con la foto di gruppo. Al termine visita a Castellonalto, ove vivono stabili dieci persone. Dopo un momento di preghiera nella chiesa di S. Giovanni Evangelista, alcune persone hanno cantato al Vescovo le canzoni per le anime sante del purgatorio, scritte nel 1909 dall’allora parroco del paese e che ancora oggi vengono riproposte il 6 gennaio nelle case di quelle persone che hanno perso un familiare. «Questa è la fede cristiana bella e semplice», ha commentato mons. Boccardo. Poi, i paesani hanno mostrato al Presule il centro del paese quasi tutto recuperato e ben sistemato. Poi, l’Arcivescovo si è recato, per un momento di preghiera e un dialogo con gli abitanti nella chiesa della Madonna delle Grazie a Castellonbasso (ove vivono cinque persone) e in quella di S. Michele Arcangelo a Colleolivo (ci vivono due persone). Nel pomeriggio, l’Arcivescovo ha celebrato la messa nella chiesa di S. Antonio in località Monterivoso. Presenti una trentina di persone. Mons. Boccardo ha ringraziato la comunità per come tiene bene la sua ‘bella’ chiesa, che è testimonianza della fede dei padri, prima ancora che monumento d’arte. Sulla scia del messaggio della liturgia, ha poi evidenziato i due doni che vengono chiesti al Signore: la sapienza e un occhio limpido per guardare oltre l’apparenza di ciò che accade intorno. Al termine, don Rinaldo ha ringraziato l’Arcivescovo: «Lui è il successore degli apostoli – ha detto – e prega per noi; anche noi vogliamo pregare per lui. Eccellenza, che la sua presenza possa aiutarci a superare i nostri momenti di sconforto». Dopo la celebrazione, il parroco ha accompagnato il Presule a visitare alcune persone malate. L’Arcivescovo, poi, si è recato nella Casa di riposo che si trova a Precetto di Ferentillo, dove già si era recato all’inizio del suo servizio episcopale a Spoleto-Norcia. Da quella prima visita qualcosa è cambiato e sono state fatte delle migliorie edilizie, come ha sottolineato la direttrice della struttura. La stessa gli ha poi presentato gli anziani presenti, che mons. Boccardo ha salutato uno ad uno. Il tardo pomeriggio, poi, ha visti impegnati Vescovo e parroco nella visita ad altri anziani e malati della località, prima di approdare, per la cena, a casa Donati dove, insieme ai familiari, hanno festeggiato i 101 anni della signora Adele. La serata si è conclusa nei locali parrocchiali, con l’incontro coi gruppi liturgici della zona.
Visita ad un’azienda agricola a Macenano, celebrazione della Messa nella chiesa di S. Antonio a Macenano e incontro con i fidanzati, giovedì 27 febbraio 2014. Nel primo pomeriggio, l’Arcivescovo si è recato presso l’azienda agricola “Rita Rosati”: ha visitato la stalla e, al termine, ha benedetto gli animali. Alle 18.00, dopo la visita ad alcuni malati, ha celebrato la Messa nella chiesa di S. Antonio, gremita di fedeli. Nell’omelia il Presule ha ricordato ai presenti che il benessere materiale nella vita non è tutto. «Se non ci perdoniamo, se non viviamo da persone oneste e fedeli, siamo dei poveracci. Non accontentiamoci dell’apparenza o di uno slancio momentaneo: ci vuole linearità, verità, accoglienza, rispetto reciproco e capacità di sostituire il male con il bene». Al termine della celebrazione, don Rinaldo ha preso la parola e ha presentato al Vescovo la popolazione di Macenano: «È una zona di un’agricoltura fiorente. Le persone lavorano onestamente la terra e col sudore si guadagnano da vivere». Mons. Boccardo ha così replicato: «Voi siete a contatto con le prime cose uscite dalle mani di Dio creatore: la terra, i fiori, gli animali. Vi chiedo di custodire con sapienza il creato». Alle 21.00, presso i locali parrocchiali, il Presule ha incontrato i fidanzati che si stanno preparando al matrimonio e alcune giovani coppie di sposi della parrocchia. «La famiglia – ha detto il Vescovo – è la base della società e decidere di sposarsi in Chiesa è una scelta chiara con la quale ponete la vostra decisione sotto lo sguardo di Dio, che vi ha pensato insieme da sempre. Accogliete dunque il suo progetto e mettetevi in gioco, sapendo che Dio vi vuole felici. Vi auguro di essere i “fabbri” della vostra vita di coppia e gli “artefici” della vostra felicità». È seguito un interessante dibattito su vari argomenti: concetto di famiglia, diversità, Battesimo, cambiamenti sociali che influenzano le scelte delle famiglie. All’incontro erano presenti: il parroco don Rinaldo Cesarini e la coppia guida del percorso di avvicinamento al matrimonio Laura e Rino Alessi.
Visita alle aziende, alle scuole, al Comune, a Sambucheto, a Terria, incontro con i genitori del catechismo e con i giovani, venerdì 28 febbraio 2014. La mattinata di venerdì 28 febbraio si è aperta con la visita al polo industriale di Ferentillo, dove hanno sede le principali aziende del Comune. Il giro ha avuto inizio presso la C.F. srl Prolipopilene dove lavorano quindici persone, inclusi i tre della famiglia proprietaria. L’azienda si occupa del recupero di materiali plastici per la fusione e la successiva rimessa in commercio in una sorta di pallini. Esempi di prodotti finiti, per cui le imprese acquistano il prolipopilene, sono vasi per fiori, custodie per dvd e pezzi plastici per auto. A seguire, l’Arcivescovo ha visitato l’Argenti infissi in legno e alluminio. A conduzione familiare, si occupa, appunto, di infissi. È alla terza generazione: lo zio iniziò l’attività, per poi lasciarla al nipote che, a sua volta, oggi l’ha data in mano al figlio. Anche in questo caso, si procede con difficoltà ma l’attuale gestore ha deciso di investire sul fotovoltaico, realizzando l’impianto più grande della Valnerina con 458 pannelli. Dopo un saluto al gommista e una benedizione alla carpenteria in ferro, dove lavorano padre e figlio, fiduciosi in una ripresa economica, mons. Boccardo e don Cesarini sono giunti alla VisalSpa, l’azienda più grande di Ferentillo, produttrice di ascensori e porte continue. Vi lavorano quasi cinquanta persone e, quello di Ferentillo, non è l’unico laboratorio dell’industria, che possiede un polo anche a Rieti per le lavorazioni meccaniche. A tutte le aziende visitate, l’Arcivescovo ha offerto parole di incoraggiamento e di speranza, oltre alla benedizione per quanti vi lavorano e per le rispettive famiglie. La mattinata è proseguita con la visita agli istituti scolastici, a cominciare dalla Scuola d’infanzia (da questo anno scolastico divenuta pubblica; è parte dell’Istituto comprensivo di Arrone, insieme alla Primaria e alla Media inferiore; prima, era a gestione parrocchiale). Quarantacinque sono i bimbi che la frequentano, molti dei quali erano presenti e hanno intonato due canti per l’Arcivescovo. A seguire, don Rinaldo ha accompagnato mons. Boccardo nel plesso che accoglie la Primaria e le Medie. E proprio gli alunni delle elementari sono stati i primi a incontrarlo. In totale, sono 76 coloro che frequentano la scuola. L’incontro si è aperto e concluso con un canto e, nel mezzo, i bambini hanno fatto domande e ascoltato l’ospite d’eccezione: «Siete qui, anche per crescere nel cuore, non solo per imparare a leggere e scrivere», ha detto il Vescovo. «Vogliamo – ha proseguito – che diventiate delle persone in gamba». Anche con i ragazzi della Scuola media, l’Arcivescovo ha avuto modo di confrontarsi, spiegando il senso della Visita Pastorale. Tra gli altri, presenti anche due ragazze musulmane, che hanno potuto così partecipare a un incontro di confronto su temi che non sono prettamente religiosi ma che riguardano la crescita umana e la vita. La mattinata si è conclusa con la visita al Municipio di Ferentillo dove, ad attendere mons. Boccardo,c’era il sindaco Paolo Silveri, i membri della Giunta, quelli del Consiglio e i dipendenti comunali. «La sua visita suscita interesse, curiosità e speranza. Avremmo voluto accoglierla in un clima di maggiore serenità; purtroppo, la nostra comunità sta vivendo un periodo brutto per la scomparsa di Egidio Pennacchi (46 anni, caduto sul Fiume Nera il 24 febbraio mentre stava lavorando; il corpo è stato ritrovato solo il 31 marzo, ndr)», ha detto il Sindaco. Il Primo cittadino ha poi descritto il territorio: ampio, diciotto frazioni per lo più disabitate, anche se con belle case; una popolazione piuttosto vecchia, coi più giovani che si sono spostati alla ricerca di lavoro. «Non credo ci fosse nulla da fare per chi si è allontanato verso la città. È chiaro che, negli ultimi anni, i disagi hanno superato gli agi», ha detto Silveri. Il Sindaco ha sottolineato la buona collaborazione che c’è da sempre tra Comune e Chiesa: dal recupero dei beni di interesse storico-artistico all’attenzione alle famiglie e ai giovani. Tra le ricchezze, Ferentillo annovera l’Abbazia di S. Pietro in Valle che, nel tempo, ha portato cultura, istruzione e ha creato unione tra la comunità. Anche per questo Ferentillo è considerato il Comune, tra Terni e Norcia, con maggiore storia. L’Arcivescovo ha ringraziato il Silveri per l’accoglienza e la descrizione, sottolineando il piacere di condividere finalità comuni: «Mi fa piacere – ha detto – sentire di questa collaborazione con la parrocchia per il bene comune delle persone». All’Arcivescovo sono stati donati una pubblicazione sulla parte storica più interessante di Ferentillo e una stampa con la riproduzione dell’Abbazia di S. Pietro in Valle.
Il pomeriggio si è aperto con la recita del rosario, guidato dall’Arcivescovo, presso la piccola chiesa della Madonna delle Grazie a Sambucheto. Nonostante la pioggia, molte le persone che vi hanno preso parte. Mons. Boccardo ha applicato ll rosario per tutti i sofferenti e in modo particolare per la mamma, la moglie e i quattro figli di Egidio Pennacchi, l’uomo di 46 anni di Ferentillo caduto sul Fiume Nera il 24 febbraio mentre stava lavorando (il corpo è stato ritrovato solo il 31 marzo, ndr): «La Madonna – ha detto il Presule – li sostenga e stia al loro fianco in questo terribile momento». Questa chiesetta stava crollando: erano caduti il tetto e il campanile. La popolazione si è mobilitata per reperire i 30.000,00 euro necessari per il recupero. Ci sono riusciti e qualche anno fa è stata riaperta al culto. Al termine, visita alla chiesa di S. Caterina all’interno del paese di Sambucheto e a quella di S. Lorenzo a Terria. Qui, c’era un gruppetto di persone ad attendere il Vescovo per un momento di preghiera e dialogo. Alle 18.00, nella chiesa parrocchiale di S. Maria a Ferentillo, incontro con i genitori dei bambini e ragazzi della catechesi. L’Arcivescovo, con la solita chiarezza espositiva, ha ricordato che la catechesi non è finalizzata ai sacramenti, ma è necessaria per crescere come cristiani. I sacramenti – non è un dovere riceverli, è stato ricordato – sono solo delle tappe di questo percorso, che trova forza nella celebrazione della Messa domenicale. «Per questo progetto – ha detto mons. Boccardo – contiamo molto sulla collaborazione di voi genitori: siate per i vostri figli esempio e punti di riferimento, date loro i modelli di vita che solo in famiglia si possono ricevere. Se la parrocchia e le famiglie lavorano insieme nel mente e nel cuore dei vostri figli potrà nascere qualcosa che a suo tempo porterà molto frutto. È un investimento, a volte faticoso e frustante, ma ne vale la pena». Intorno alle 19.00, l’Arcivescovo si è recato a portare il conforto della preghiera e la vicinanza della Chiesa alla mamma, alla moglie e ai quattro figli di Egidio Pennacchi, l’uomo di 46 anni di Ferentillo caduto sul Fiume Nera il 24 febbraio mentre stava lavorando (il corpo è stato ritrovato solo il 31 marzo, ndr).
La sera alle 21.00, presso i locali parrocchiali, mons. Boccardo ha incontrato i giovani della parrocchia. Ce n’erano ventuno. È stato letto il Vangelo di Matteo (19, 16-21): Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: “Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?”. Egli rispose: “Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti”. Ed egli chiese: “Quali?”. Gesù rispose: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso”. Il giovane gli disse: “Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?”. Gli disse Gesù: “Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi e dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi”. Questa la riflessione del Vescovo sul brano: «Cosa devo fare? Se vi ponete questa domanda, vuol dire che avete un desiderio da appagare. Se non ve la ponete, vi accontentate, la vostra è mediocre. Voi, cari amici, siete in un’età in cui vi giocate il futuro e dunque non potete non porvi questa domanda. Il tale del Vangelo anela una vita bella e felice e chiede al Signore cosa deve fare di buono per avere una vita realizzata ed essere felice. Gesù risponde al tale: osserva i comandamenti, essi sono gli ingredienti necessari per vivere bene, per non essere un fallito. Il tale dice ancora a Gesù: ma io ho provato a farlo, cosa mi manca? E Gesù: bene, conto su di te; quello che hai non ti basta e allora va, vendi quello che hai, dallo ai poveri e vieni e seguimi. Deve cioè liberarsi da tutto ciò che lo frena per vivere bene. Il tale se andò triste: aveva molti beni e considerava la sua mandria e la sua casa più importanti del Signore. Voleva una vita piena e alla fine si accontenta di quanto possedeva, ma non era felice. Infatti, se ne andò triste. A voi, cari giovani vi lascio queste domande: Cosa devo fare? Cosa devo fare di buono? Quali sono i si e i no da dire per rendere la vita felice e per darle sapore e colore? Provate a mettervi al posto del tale del Vangelo e ponetevi le stesse domande».
Chiusura della Visita pastorale nella Parrocchia di S. Maria in Ferentillo e di tutto il Vicariato Ternano, domenica 9 febbraio 2014. Con la concelebrazione eucaristica presso la chiesa di S. Maria in Ferentillo si è conclusa la Visita Pastorale della parrocchia e, insieme, dell’intero Vicariato Ternano. Presenti, infatti, oltre a don Rinaldo Cesarini, quasi tutti gli altri parroci della zona. «Questi giorni di Visita nel vicariato di S. Maria Assunta – ha detto mons. Boccardo, iniziando la celebrazione – sono stati di ascolto reciproco, di preghiera, di accompagnamento nella vita quotidiana: insieme abbiamo voluto guardare al Signore e riconoscerlo, ancora una volta, come maestro e modello della nostra vita. Vogliamo allora raccogliere e deporre sull’altare di Dio tutto quanto insieme abbiamo vissuto, per chiedere che la Sua benedizione e la Sua grazia vengano a dare fecondità e portare a compimento tutto ciò che il Suo Spirito ha suscitato nei nostri cuori». Nell’omelia, dopo aver commentato le letture, si è soffermato sul messaggio del tempo di preparazione verso la Pasqua, appena iniziato: «La Quaresima si propone a noi come un tempo favorevole di grazia nel quale “rimettere ordine” e ritrovare il gusto e la voglia di ascoltare, con attenzione e con responsabilità, la Parola di Dio nella meditazione e nella preghiera personale. Con l’esercizio del digiuno siamo invitati a ritrovare l’essenzialità delle cose. Digiuno che non può essere fine a se stesso: è un modo per darsi una disciplina, per dire qualche ‘no’ alle cose che ci potrebbero fare piacere; soprattutto, un esercizio che ci conduce a ritrovare ciò che deve essere essenziale, distinguendolo da ciò che può essere marginale o superfluo per le nostre giornate. E finalmente l’esercizio della carità e della solidarietà: quello che noi mettiamo da parte per il bene di tutti, diventa il farsi carico di una responsabilità condivisa, che conduce e genera la solidarietà e la condivisione. Sono i pilastri della Quaresima: la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio, il sacrificio e la carità, che sono ‘armi’ per condurre la buona battaglia e non cedere alle sollecitazioni del male, così presenti e così vivaci anche nella nostra vita e nelle nostre giornate». Ringraziando i parroci, i fedeli e le autorità presenti, mons. Boccardo ha detto: «È stato bello e significativo condividere con voi momenti di preghiera, di ascolto e di ricerca comune, entrare nelle vostre case per salutare gli anziani e gli ammalati, ascoltare e incontrare i bambini e i ragazzi nelle scuole, andare incontro alla vita quotidiana nella sua ricchezza e nella sua semplicità. E ho visto una grande tradizione di fede e di vita cristiana, espressa mirabilmente in tante chiese belle e ricche di arte e di storia. Tocca a noi, cristiani di oggi, prendere coscienza del grande patrimonio che la fede cristiana ha generato non soltanto nei muri ma nel modo di vivere, e trasmetterlo, custodendolo con fedeltà, alle nuove generazioni. Penso ai fanciulli e ai giovani del nostro tempo così bisognosi di orientamento e di sostegno nell’affrontare la vita: tutti insieme dobbiamo dar loro lo strumento o gli strumenti per affrontare la vita nel modo migliore. E noi sappiamo, come cristiani, che il Vangelo è il modo più alto e più bello per andare avanti nel cammino». Don Rinaldo Cesarini, al termine della celebrazione, ha ringraziato l’Arcivescovo, nella doppia veste di parroco di Ferentillo e Vicario Episcopale del Vicariato Ternano. «Sua Eccellenza è andato ovunque noi parroci abbiamo espresso desiderio della sua presenza, non si è sottratto mai. Grazie per questa sua disponibilità. Ovunque ha portato una parola di conforto, di luce e di speranza». Dunque, l’invito poi alla comunità a riflettere sui consigli e ad impegnarsi nel mettere in pratica quanto scaturito dalla Visita. Dal canto suo l’Arcivescovo ha rinnovato il suo ringraziamento: «Devo dire che, dovunque sono andato, mi sono trovato in famiglia. Ed è la cosa più bella, credo, sentirsi accolto e riconosciuto in casa. Porto con me questo ricordo prezioso che rinsalda e approfondisce ancora quei vincoli umani e spirituali che legano il Vescovo a tutte le comunità della Chiesa diocesana che gli è stata affidata». Poi, il ringraziamento per i sacerdoti: «So che voi volete bene ai vostri preti e vi ringrazio: è importante che i preti sentano che la gente non li lascia soli, che gli vuole bene». L’Arcivescovo si è poi fermato, sul sagrato della chiesa, a salutare i fedeli.