È stato accolto dal sindaco Loreto Fioretti e dalla sua Giunta. «I problemi non mancano, ma ce la stiamo mettendo tutta»: così ha aperto l’incontro il Sindaco, che ha poi sottolineato come dal 2009 è partita un’inversione di rotta per fronteggiare la crisi economica che ha particolarmente colpito la zona, dove molte persone erano impiegate presso le Acciaierie di Terni. Il primo cittadino ha sottolineato che non si possono chiedere sacrifici ai cittadini senza il buon esempio degli amministratori: da qui, la decisione, contestuale al cambio di rotta, di rinunciare alle indennità spettanti ai componenti della Giunta, nonché a significativi rimborsi spese. «Qualche risultato lo abbiamo avuto, anche se per fare queste cose ci vuole tanta forza di volontà». È stata, poi, rinnovata la massima disponibilità a collaborare con la parrocchia: «Cerchiamo di mettere insieme quelle poche risorse che ci sono», ha chiosato Fioretti. L’Arcivescovo ha ringraziato i presenti per l’accoglienza, dicendosi contento dell’incontro istituzionale: «La visita che si fa al Comune – ha affermato – indica l’attenzione e il rispetto che la Chiesa ha nei confronti dell’Amministrazione civile locale. Pur nelle reciproche competenze abbiamo una finalità comune: quella di aiutare la gente a vivere bene». Il parroco, don Davide Travagli, dal canto suo, ha fatto notare come sia possibile ‘sfruttare’ questo tempo di crisi facendo un passo in avanti in umanità. «Dobbiamo integrarci – ha detto il sacerdote – e capire che non siamo soli e che si può crescere in umanità con gli altri». Tra le difficoltà del territorio arronese è emersa quella di un po’ di campanilismo tra i vari paesi. «La storia ci obbliga a unirci», ha affermato mons. Boccardo. «Per le giovani generazioni mettersi insieme è più facile. A noi adulti è chiesta un’apertura mentale, altrimenti si soffoca». Al termine dell’incontro, sono stati donati all’Arcivescovo alcuni volumi sulla storia del Comune.
Incontro con le associazioni del territorio, lunedì 10 febbraio 2014. Nella serata di lunedì 10 febbraio, presso la chiesa della Madonna della Quercia, l’Arcivescovo ha incontrato i membri delle associazioni dei territori di Arrone e di Polino. Si tratta di oltre trenta associazioni, quasi tutte rappresentate. All’incontro c’era anche il sindaco di Arrone Loreto Fioretti. Per dare il via all’incontro è stato proiettato un video realizzato per la trasmissione Campanili, in onda sul canale digitale Marco Polo: una rappresentazione che ha riassunto, in pochi minuti, il patrimonio storico-artistico, religioso e culturale di Arrone. L’Arcivescovo ha poi spiegato il senso della Visita Pastorale, un’occasione diversa dagli altri appuntamenti che lo vedono presente nelle parrocchie. «Noto con piacere – ha detto – che in un territorio relativamente piccolo ci sono molte associazioni culturali, sportive, di tradizioni: ciò indica una certa vivacità. La moltiplicazione di queste iniziative se, da una parte, può essere un pericolo che favorisce la dispersione delle forze e, dunque, la non efficacia nell’azione, dall’altra è una grande ricchezza, un patrimonio che deve essere valorizzato. Tutto ciò ha un denominatore comune: il volontariato. Tutte le iniziative che organizzate volontariamente sono un antidoto all’egoismo, all’autosufficienza, alla chiusura e al menefreghismo che dilagano nella nostra società: voi immettete in essa germi di gratuità, di generosità e di libertà e lo fate senza calcolo, senza finalità particolari. Cari amici – ha proseguito l’Arcivescovo – vi dico grazie per quello che fate, per il bene che costruite in mille modi diversi e per la passione che mettete. Coraggio, non vi stancate! So bene che a volte i risultati non corrispondono all’intensità dell’impegno. Vorremmo vedere il risultato corrispondente a quello che abbiamo fatto, al tempo, all’impegno e alla fatica profusi. Non importa. La seminagione, l’atteggiamento di fiducia è la grande caratteristica dell’educazione. Seminare con fiducia, certi che prima o poi i frutti arriveranno». È intervenuto anche il parroco don Davide Travagli: «Penso sia significativo che questo incontro sia avvenuto nella chiesa della Madonna della Quercia, affacciata sulla piazza. Essa è un monumento alla collaborazione, al vivere insieme dentro una stessa casa. E mi piace l’idea che ci sia l’icona di Maria, che vigila su tutto. Questo dice anche l’impegno rinnovato a realizzare un piccolo sogno: vorrei che questo spazio potesse servire meglio alla comunità, attrezzato ancor meglio per dare la possibilità a tutti di vivere momenti di qualità. Più che gli spazi – ha concluso il sacerdote – è bello mettere insieme le forze». Si è poi aperto il dibattito, durante il quale sono intervenuti alcuni rappresentanti di associazioni. La discussione si è incentrata sulla difficoltà nei rapporti umani e su una richiesta specifica dell’Accademia Barocca, sostenuta anche da altri: realizzare eventi culturali nelle chiese. A questa, l’Arcivescovo ha risposto spiegando come sia importante rispettare la verità e la sacralità dei luoghi: la casa di Dio tra quelle gli uomini è luogo di silenzio e di preghiera, ove entrare in comunione con il Signore, ascoltando la sua Parola e nutrendoci del suo corpo.
Momento di preghiera e incontro con la popolazione di Palombare, visita e Messa per i malati, martedì 11 febbraio 201. Nella chiesetta di S. Giuseppe, nella mattina di martedì 11 febbraio, l’Arcivescovo ha incontrato la popolazione di Palombare, prima periferia di Arrone. Fino a qualche anno fa la frazione era parte della parrocchia di Montefranco. Nonostante l’incessante pioggia, molti fedeli hanno partecipato. L’incontro si è aperto con un momento di preghiera, durante il quale mons. Boccardo ha ricordato i defunti e chi, per esigenze lavorative, ha lasciato il paese. Attualmente a Palombare vivono una ventina di persone. Durante la conversazione che è seguita, i parrocchiani hanno posto l’accento sull’esigenza di reperire fondi per la sistemazione della chiesa. Fondi che però, al momento, è difficile recuperare, ancor più in questa fase di recessione. La proposta è stata quella di organizzare, come in altri paesi, raccolte tra gli abitanti. La mattinata è proseguita con la visita ai malati di Arrone. Nel primo pomeriggio, poi, nella chiesa parrocchiale di S. Maria, è stata celebrata la Messa, nella festa della Madonna di Lourdes, per i malati di tutta la zona compresa tra Arrone, Ferentillo, Montefranco e Polino, durante la quale il Presule ha amministrato il sacramento dell’Unzione degli Infermi ad alcune persone presenti. Assieme all’Arcivescovo, hanno concelebrato: don Davide Travagli, mons. Lanfranco Chiaretti e don Rinaldo Cesarini parroco di Ferentillo, nonché vicario episcopale della zona ternana dell’Archidiocesi. «Questa celebrazione – ha detto l’Arcivescovo nell’omelia – ci aiuta a cogliere, ancora una volta, il dono prezioso che Maria porta all’umanità: quello del suo Figlio Gesù, che si fa presente in mezzo a noi attraverso la sua parola e il pane eucaristico. La nostra preghiera abbraccia, poi, tutte le persone segnate dalla sofferenza in mille modi diversi e qui rappresentate da quanti si dispongono a ricevere il sacramento dell’Unzione degli Infermi».
Visita alle comunità di Castiglioni, Colle S. Angelo e Buonacquisto, mercoledì 12 febbraio 2014. A Castiglioni, nella tarda mattinata di mercoledì 12 febbraio, quasi tutti gli abitanti hanno partecipato all’incontro con l’Arcivescovo. La frazione supera i centoventi abitanti stabili. Nella chiesa di S. Antonio, all’arrivo di mons. Boccardo e del parroco, si stava recitando il rosario. Al termine, il Presule ha salutato i presenti e li ha ringraziati per la dedizione con cui custodiscono la chiesa. Segno ne è la statua posta oltre l’altare, restaurata da poco. Poi, ha ricordato l’importanza della Messa domenicale vissuta insieme a tutta la comunità parrocchiale. Prima di uscire dalla chiesa, un’anziana signora ha intonato antichi canti di ringraziamento al Signore, alla Madonna e a S. Antonio. Il gruppo dei fucilieri di Castiglioni in segno di festa ha sparato alcuni colpi, come accade ogni anno il 13 giugno, giorno della memoria di sant’Antonio. Nel pomeriggio, don Davide Travagli ha accompagnato l’Arcivescovo a Colle S. Angelo, dove vivono stabilmente una quarantina di persone. Qui, la comunità si è riunita presso la chiesa dedicata all’Arcangelo Gabriele. Mons. Boccardo ha spiegato come la Visita Pastorale serva per incoraggiarsi reciprocamente a vivere senza sconti la vita cristiana. Il tour nei paesi si è concluso a Buonacquisto, posto ai confini della parrocchia e dell’Archidiocesi (a pochi chilometri da Buonacquisto inizia il territorio della diocesi di Rieti). Mons. Boccardo ha celebrato la Messa nella chiesa di S. Antonio, alla presenza di una trentina di persone. A concelebrare, oltre a don Davide, era presente mons. Angelo Barigelli, canonico della Cattedrale di Spoleto, originario proprio di Buonacquisto. «Mi fa piacere essere qui con voi per la Visita Pastorale – ha detto mons. Boccardo nell’omelia – e celebrare l’Eucaristia insieme a don Angelo, che custodite con tanta cura e affetto, e al vostro parroco che corre ogni giorno da un capo all’altro della parrocchia». Al termine della celebrazione, don Davide ha ribadito, come fatto in altro posti, l’importanza di sentirsi comunità con tutti gli altri paesi ed evitare così la dispersione e la solitudine. È seguito un momento conviviale nella casa parrocchiale recentemente ristrutturata: si tratta di una bella struttura che si sta pensando di arredare per permettere la permanenza temporanea di sacerdoti e gruppi parrocchiali per bivacchi e campeggi. Al termine della giornata, don Davide ha accompagnato l’Arcivescovo a prendere visione della chiesa di S. Venanzo, adiacente il cimitero, e del punto di confine dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia con quella di Rieti.
Visita alle scuole, giovedì 13 febbraio 2014. In mattinata l’Arcivescovo si è recato in visita agli alunni dell’Istituto Statale di Scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado “G. Fanciulli” di Arrone. Gli studenti hanno accolto il Presule nel grande atrio della scuola elementare e gli hanno dedicato canzoni sulla pace. Presente il Dirigente scolastico. «Il messaggio di pace che avete cantato – ha detto mons. Boccardo – deve essere messo in pratica, prima di tutto, in famiglia e nella scuola. Sole se ci rispettiamo e ci vogliamo bene riusciremo a costruire qualcosa di serio, a camminare insieme per il bene della società». I ragazzi, poi, hanno posto all’Arcivescovo molte domande. Il Presule, come al solito, ha risposto con semplicità e amabilità. Al termine, gli studenti hanno consegnato a mons. Boccardo un grande cartellone con tutte le loro firme e con una dedica speciale al Vescovo: “Ha occhi grandi e il suo sguardo arriva ovunque”.
Recita del Rosario al cimitero di Arrone e visita alla comunità di Rosciano, giovedì 13 febbraio 2014. Nel primo pomeriggio di giovedì 13 febbraio, molti sono stati coloro che si sono ritrovati al cimitero di Arrone per pregare, assieme all’Arcivescovo, per i propri cari defunti. «Penso sia importante ha detto il Presule – una tappa al cimitero durante la Visita Pastorale per pregare per coloro che non sono più con noi fisicamente ma che, da lassù, ci guardano e pregano per noi». Dopo la recita del Rosario, don Davide don Lanfranco hanno accompagnato il Vescovo alle tombe di due sacerdoti defunti: don Eralvio Caroni e don Orlando Nobili. Il parroco ha poi condotto l’Arcivescovo a Tripozzo, paese dal quale ha potuto ammirare la vista della vallata e i paesi a cui si affaccia: S. Liberatore, Arrone, S. Mamiliano, Gabbio, Ferentillo e tutta la zona intorno. Si sono poi recati nel paese di Rosciano, dove è stata celebrata la Messa nella chiesina di S. Filippo alla presenza di una ventina di persone, più o meno tutti gli abitanti del paese.
Casteldilago, celebrazione della Messa, venerdì 14 febbraio 2014. Alle ore 11.00 nella bella chiesa di S. Valentino a Casteldilago l’Arcivescovo ha presieduto la Messa nella festa di S. Valentino presbitero, patrono del paese. Con il Presule concelebravano: il parroco don Davide Travagli e il parroco emerito mons. Lanfranco Chiaretti. Casteldilago fino ad una decina di anni fa era parrocchia autonoma. L’ultimo parroco è stato don Eralvio Caroni. Alla sua morte la comunità di Casteldilago fu annessa a quella di Arrone.
Nell’omelia mons. Boccardo ha delineato la figura del martire: «È colui che ha riconosciuto il Signore e non ha avuto paura di seguirlo e di accoglierlo, pur sapendo che sarebbe potuto andare incontro alla morte. Quanto bisogno abbiamo anche nella nostra epoca di persone simili, alle quali non è necessariamente chiesto di dare la vita (anche se ci sono tanti martiri contemporanei) ma di vivere in modo coerente, di non fare del compromesso la regola della vita, di non vivere esclusivamente per salvare la faccia lasciando morire l’aspetto interiore, di non tradire gli ideali di vita, di non basare l’esistenza sulla falsità e sull’accomodamento». Poi, il Presule ha parlato del ruolo del prete in una comunità: «È colui che suggerisce la strada verso il Signore, che cammina con il popolo; non è colui che eroga servizi a richiesta».
Casteldilago, momento di preghiera al Santuario della Madonna dello Scoglio, venerdì 14 febbraio 2014. Nel primo pomeriggio l’Arcivescovo e don Davide Travagli si sono messi in cammino, da Catesteldilago, lungo il percorso montano che conduce al Santuario della Madonna dello Scoglio. La chiesa con annessi fabbricati sorge ai piedi del Colle Ranaldo, intorno da un’immagine della Madonna con bambino dipinta all’interno di una nicchia scavata sulla parete del grande scoglio che sovrasta il manufatto. Non si hanno notizie storiche precise sull’epoca della costruzione, comunque tra il XVI e il XVIII secolo. Le sue origini sono legate alla leggenda della Madonna apparsa tra le fine del XVI e l’inizio del XVII secolo a Giampietro Lelli di Casteldilago, il quale fece dipingere su roccia l’immagine della vergine a cui seguì l’erezione di una primitiva maestà o cappella. La devozione popolare crebbe a dismisura che fu necessario ampliarla. Ancora oggi gli abitanti del luogo sono molto legati e devoti alla Madonna dello Scoglio, uno dei monumenti più significativi del territorio. Ad attendere l’Arcivescovo e don Davide al Santuario c’era un discreto numero di fedeli. Il Presule ha guidato la recita del rosario, ha visitato i locali adiacenti il Santuario ed ha salutato i presenti invitandoli a contribuire al restauro del complesso. Per quanto riguarda la chiesa è urgente ristruttura la facciata e consolidare le mura perimetrali in forte degrado. Per il complesso adiacente il luogo di culto è urgente rifare parte del tetto, il solaio interno al secondo piano e tutti gli infissi. Per questi lavori il Gruppo Azione Locale Valle Umbra (GAL) ha finanziato un progetto di 60.000 euro, 21 dei quali a carico, però, della parrocchia. Quest’ultima ha acceso un mutuo in banca e chiede alla popolazione di contribuire al pagamento della percentuale di cofinanziamento a suo carico. I lavori sono già iniziati. La gente si è mostrata sensibile. Dopo un piccolo rinfresco, mons. Boccardo e don Davide sono nuovamente riparti a piedi verso Casteldilago.
Polino, accoglienza e celebrazione della Messa, sabato 15 febbraio 2014. Alle ore 10.00 l’Arcivescovo, accompagnato dal parroco don Davide Travagli, è giunto nella piazza del Comune a Polino. È stato accolto dal sindaco Ortenzio Matteucci, dalla popolazione e dalle note della Banda musicale. Poi, ci si è recati in Comune, dove mons. Boccardo è stato ufficialmente salutato dal Sindaco. «Grazie per essere qui», ha esordito Matteucci. «È un onore per Polino, che conta appena 250 residenti, accoglierla. La sua visita ci dà un’ulteriore spinta a resistere ed andare avanti. Grazie per la speranza che trasmette alla nostra gente, per entrare nelle nostre case a visitare i malati, per non aver trascurato neppure un piccolo paese, anche quelli più lontani e con pochissimi abitanti». Così ha risposto il Presule: «Ogni parrocchia è vitale per la Diocesi, nessuna è più importante delle altre. Polino è parte fondamentale della vitalità del nostro territorio. In queste piccole comunità vedo una grande ricchezza di umanità, tutti si conoscono e si aiutano: ciò è molto bello. Da altre parti questi valori e questa dimensione umana, purtroppo, si sono persi». Alle 11.00 nella chiesa parrocchiale di S. Michele Arcangelo c’è stata la celebrazione eucaristica. Nell’omelia il Vescovo ha sottolineato come Gesù non è venuto sulla terra per proporre ideali avulsi dalla vita quotidiana e che la fede non è la formula magica con la quale tirare Dio dalla nostra parte. «Non assopiamoci e non facciamoci trasportare dagli avvenimenti», ha detto. «Ognuno si assuma la propria responsabilità per il bene di tutti». Nel pomeriggio momento di preghiera al cimitero.
Incontro con i ragazzi e i genitori del catechismo e celebrazione di chiusura della Visita Pastorale, domenica 16 febbraio 2014. Nella chiesa della Madonna della Quercia di Arrone si sono ritrovati i ragazzi del catechismo, con i rispettivi genitori e catechisti, per un incontro speciale con l’Arcivescovo prima della celebrazione eucaristica nella chiesa parrocchiale che ha concluso la Visita Pastorale del Vescovo alle comunità di Arrone e Polino. Presenti anche i Sindaci di Arrone e Polino: Ortenzio Matteucci e Loreto Fioretti. Tanti i fedeli che hanno partecipato alla Messa. «Voglio ringraziare cordialmente tutti e ciascuno per l’accoglienza che mi è stata riservata in questa settimana di pellegrinaggio nelle diverse realtà che costituiscono queste due parrocchie di Arrone e Polino», ha detto l’Arcivescovo. «Ringrazio in modo particolare don Davide e don Franco che hanno fatto come Giovanni Battista che prepara la strada e accompagna: mi hanno introdotto in questa realtà così ricca e diversificata. Poi, un pensiero lo rivolgo a tutti coloro che mi hanno accolto nelle loro case e con i quali abbiamo condiviso momenti diversi di preghiera, di dialogo e di conoscenza. La Visita Pastorale serve per guardare insieme al Signore Gesù e per esortarci reciprocamente ad accogliere quella novità e quella freschezza che continua a proporci. La Visita non è un adempimento giuridico, ma un momento di grazia nel quale tutti insieme ascoltiamo, con disponibilità accresciuta, il messaggio di Gesù. Siamo invitati – ha proseguito mons. Boccardo – ad essere persone ricche di interiorità e a mettere il cuore in quello che facciamo per dare pienezza anche alle espressioni esteriori del nostro esistere in questo mondo. Inoltre, siamo chiamati ad essere persone coraggiose, che non hanno paura della novità del Vangelo ma che si lasciano, ogni volta, interpellare da quello che il Signore domanda e che mai abbastanza si sentiranno in pace al proprio posto, perché qualche cosa di più è sempre possibile».