Resoconto della Visita pastorale nelle parrocchie di Torreorsina e Collestatte di Terni. Foto.

Resoconto della Visita pastorale nelle parrocchie di Torreorsina e Collestatte di Terni. Foto.

Resoconto della Visita pastorale nelle parrocchie di Torreorsina e Collestatte di Terni. Foto.

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Resoconto della Visita pastorale nelle parrocchie di Torreorsina e Collestatte di Terni. Foto.

Dal 28 gennaio al 2 febbraio 2014 l’Arcivescovo si è recato in Visita pastorale nelle parrocchie di S. Maria Assunta in Torreorsina di Terni e di S. Pietro in Collestatte di Terni. Parroco è don Elvis Antony, MST. Della parrocchia di Collestatte fanno parte anche Collestatte Piano e S. Liberatore. In queste parrocchie vive e svolge il suo ministero un diacono permanente, Ruggero Cirulli.

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Apertura della Visita pastorale a Torreorsina, martedì 28 gennaio 2014. Nel pomeriggio di martedì 28 gennaio, l’Arcivescovo è stato accolto nella piazza principale di Torreorsina. Raccolti, attorno alla comunità, anche le autorità civili e i rappresentanti dei vari enti che gravitano nel territorio della parrocchia. Dopo un breve momento di preghiera nella chiesa di S. Maria Assunta, sul sagrato della stessa l’Arcivescovo ha salutato l’assessore al Decentramento del Comune di Terni, Renato Bartolini, in rappresentanza del Sindaco, e il presidente della Circoscrizione Stefano Bolletta. Poi, due bambini hanno omaggiato mons. Boccardo con un mazzo di fiori. Il Gruppo dei Musicanti ha accompagnato il popolo in corteo fino all’altro capo del paese, per l’inaugurazione della ex chiesa di S. Antonio, recentemente restaurata, e ora in uso come locale parrocchiale. Qui, si è ufficializzata l’apertura della Visita pastorale con i saluti e gli omaggi dei rappresentanti delle varie realtà. Dopo un canto d’invocazione allo Spirito Santo, eseguito dal coro, il primo ‘benvenuto’ è spettato al parroco, don Elvis Antony. «È un giorno importante per Torreorsina e per le sue centottanta famiglie. Dopo tanti anni, la parrocchia di S. Maria Assunta riceve una Visita pastorale, con l’augurio che possa essere, per lei e per noi, un autentico tempo di grazia e un momento speciale vissuto in amicizia». È stata poi la volta dell’assessore Bartolini: «La comunità di Torreorsina – che rappresenta uno dei borghi più antichi della nostra città perché le sue origini risalgono a circa il XII secolo – è testimonianza di quanto sia importante crescere col senso della famiglia, dell’amore e della solidarietà verso il prossimo. E su questo gli insegnamenti della Chiesa sono preziosi. Per questo, la presenza oggi di mons. Boccardo è importante per continuare a effondere sulla nostra comunità quegli importanti valori che spesso vengono meno, a causa della fretta e delle tante cose che condizionano la vita quotidiana». Dello stesso parere il presidente della Circoscrizione Bolletta che, sottolineando la bellezza di questa parte della città di Terni, quella montana, ha speso parole in favore di Torreorsina: «C’è uno spirito di solidarietà che si effonde e una comunità orgogliosa di sé stessa. Credo che abbiamo bisogno, in questo tempo così difficile, di riscoprire questi valori». Lucia Marchegiani, presidente del Gruppo Musici di Torreorsina, creato e composto da giovani, ha sottolineato: «Per noi giovani creare un gruppo come questo è un modo di reagire a una realtà come quella odierna in cui sentiamo solo parlare di crisi, di mancanza di futuro, oppure ci sentiamo dire che siamo dei giovani senza valori. Unendo le forze e stando insieme abbiamo l’opportunità di dimostrare a noi stessi e agli altri che non sono importanti soltanto i soldi e l’economia, ma anche la musica, l’arte e la cultura». A seguire hanno portato il loro saluto i presidenti: della Pro Loco Collestatte, Valter Lattarini; del Ciav (Centro iniziative ambiente Valnerina), Enrico Bini; del Circolo Arci, Maurizio Marinelli. Dante De Felice ha poi ripercorso il progetto dell’ex chiesa di S. Antonio, dove era stato inizialmente ideato un museo. Prima dei ringraziamenti a coloro che hanno contribuito al restauro da parte di Daniele Laprovitera, a capo del Comitato dei festeggiamenti dei SS. Rocco e Teodoro, alcune ragazze hanno offerto momenti di danza e di musica. «Quando si parla della chiesa di S. Antonio – ha sottolineato Laprovitera – lo si fa con fierezza perché in questi muri, che hanno visto la nascita di questo borgo, si realizzano conferenze, mostre, corsi, incontri di pastorale giovanile, pranzi, cene e tanti altri momenti di amicizia e di fratellanza». Ha dunque spiegato gli interventi effettuati, sottolineando che solo gli affreschi della volta sono da restaurare (si è in attesa dei finanziamenti). L’Arcivescovo ha concluso l’incontro con queste parole: «Questa accoglienza così calorosa e familiare mi ha permesso di apprezzare la vitalità e la bellezza di questa vostra comunità. Mi rallegro per tutte queste belle iniziative di aggregazione e di crescita per le giovani generazioni e anche per gli adulti, così come per il restauro di questo luogo che, come è stato ricordato, diventa simbolo della comunità e casa di tutti, dove si sta insieme volentieri, dove si condivide, dove si guarda insieme al presente e al futuro». Sul senso della Visita pastorale mons. Boccardo ha aggiunto: «Sono venuto per stare un pochino con voi, per condividere da vicino la vostra vita quotidiana, per conoscervi meglio e per incoraggiarci a vicenda. È bello stare insieme, è bello guardare insieme alla vita, progettare e sognare. Allora, godiamo di questo stare insieme, che non è soltanto mettersi l’uno vicino all’altro ma è, davvero, fare una cordata, dove ci si dà la mano e chi va avanti tira un pochino, chi sta indietro spinge: alla fine insieme si arriva alla meta. Noto che Torreorsina è una comunità dove ci sono diversi ragazzi e questa è una bella prospettiva». Al termine dell’incontro, in processione, si è giunti alla chiesa parrocchiale di S. Maria, dove mons. Boccardo ha presieduto la Messa di apertura della Visita pastorale.

Torreorsina, incontro con gli anziani e visita alle scuole, mercoledì 29 gennaio 2014. Nella chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta, dopo aver fatto visita ad alcune persone malate, l’Arcivescovo ha incontrato un gruppetto di persone anziane del paese. Dopo il saluto introduttivo del parroco don Elvis Antony, ha preso la parola mons. Boccardo: «Voi anziani, la maggior parte siete pure nonni, avete un ruolo indispensabile, quello di trasmettete alle giovani generazioni la sapienza necessaria per affrontare la vita. Al momento può sembrare che i vostri nipoti non apprezzino, considerandovi noiosi e ripetitivi, ma voi perseverate perché col tempo questi consigli torneranno utili e porteranno frutto. Il vostro ruolo, quindi, è prezioso. E poi non dimenticate che voi avete un compito speciale: quello di parlare al buon Dio dei vostri figli e nipoti, chiedetegli che li aiuti a crescere e li preservi dal male. So che alcuni di voi hanno perso delle persone care: ricordate che la fede non toglie il dolore, ma ci dice che Gesù prende su di sé la malattia, il dolore e la morte. Infine – ha concluso l’Arcivescovo – mi permetto di darvi un consiglio: non chiudetevi nella solitudine, ritrovatevi insieme qualche ora nel pomeriggio per dialogare, impegnatevi, per quanto possibile, in parrocchia». Un momento di preghiera e una foto di gruppo hanno sancito la fine dell’incontro, molto apprezzato dai presenti. Nella stessa mattinata mons. Boccardo si è recato nella scuola elementare per salutare i bambini. È stato accolto in modo molto caloroso. Gli alunni hanno posto molte domande all’Arcivescovo, che volentieri ha risposto.

Collestatte, avvio della Visita Pastorale, giovedì 30 gennaio 2014. Alle 9.30, sotto una pioggia battente, l’Arcivescovo è stato accolto dal parroco, don Elvis Antony, e dai membri del consiglio pastorale nella piazza d‘ingresso al paese. Il Presule è stato salutato anche dai bambini della scuola dell’infanzia. Sulla facciata della casa parrocchiale è stato appeso un grande striscione, preparato dai ragazzi della catechesi, con scritto “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”. La parrocchia, oltre a Collestatte paese, comprende anche Collestatte Piano e S. Liberatore. Alle 10.00 nella bella chiesa parrocchiale di S. Pietro, mons. Boccardo ha presieduto la preghiera dell’Ora Media. «Con piacere sono qui – ha detto il Presule – per pregare con voi e condividere alcuni momenti di vita». Al termine, l’Arcivescovo ha incontrato gli anziani della comunità, ai quali ha rivolto le stesse parole dette a quelli di Torreorsina (vedi cronaca del 20 gennaio).

Collestatte Piano, momento di preghiera nella chiesa del Sacro Cuore, giovedì 30 gennaio 2014. Dopo aver visitato alcuni malati, mons. Boccardo si è recato nella piccola chiesa del Sacro Cuore a Collestatte Piano, situata tra le case, lungo la strada statale che conduce a Terni. È la zona delle Cascate delle Marmore. Con le sedici persone presenti, l’Arcivescovo ha guidato la preghiera dell’Angelus: «Anche se qui non c’è la Messa tutti i giorni, vi chiedo di riunirvi uguale in questa piccola e ben tenuta chiesa per la recita del rosario, con un’intenzione speciale per le vocazioni al sacerdozio».

Collestatte, incontro con le famiglie, visita alla chiesa di S. Liberatore e incontro con i giovani, giovedì 30 gennaio 2014. Nel pomeriggio di giovedì 30 gennaio, il Vescovo ha incontrato, nei locali parrocchiali, le famiglie. Il diacono permanente Ruggero Cirulli ha dato il benvenuto. Poi, l’Arcivescovo si è rivolto ai presenti, che sono stati molto felici dell’invito ricevuto, con le seguenti parole: «È bello incontrare delle coppie che dicono che stare insieme una vita “è possibile”. Il che non vuol dire semplice. Con le vostre storie di vita testimoniate chiaramente che le ‘radici’ erano buone. Oggi i matrimoni diminuiscono a fronte delle convivenze perché l’impegno fa paura. I giovani vogliono sperimentare: come col lavoro, così anche per la famiglia. Questa cultura del provvisorio non consente, però, di mettere in gioco la propria vita. Voi avete giocato la vostra vita su un sentimento serio; oggi, a forza di provare, si invecchia e, alla fine, ci si accorge di non averci capito niente. È importante che le giovani generazioni abbiano degli esempi che dicano “ne vale la pena». Terminato l’incontro con le famiglie, il parroco ha accompagnato mons. Boccardo a visitare lo stato della chiesa e del complesso adiacente in località S. Liberatore. Poi, gli sono stati fatti notare i confini della parrocchia e dell’Archidiocesi. Nel tardo pomeriggio, nella chiesa di Collestatte, ha incontrato i giovani maggiorenni: più di dieci presenti. Dall’incontro è emerso il timore per un futuro incerto. Questo l’incoraggiamento di mons. Boccardo: «Non chiudersi e guardare avanti. È difficile, ci vuole impegno, bisogna stringere i denti e tenere duro. In questa situazione, dobbiamo dire “Io che cosa faccio?” e operare per aprire prospettive nuove per il futuro. Agire non in base a ciò che ho davanti, ma investire per il futuro. Le situazioni esteriori possono cambiare e speriamo che cambino. Però, è la persona che conta: allora, occorre coltivare la persona, con un’idea, un progetto. Che non significa semplicemente “cosa fare da grande”, ma “quale tipo di persona voglio incarnare? Con quale stile voglio affrontare l’esistenza?”. Credo che questo dia la forza. È vero che a volte ci si stanca e abbassare il livello di pretesa è più comodo. Però, bisogna anche domandarci se ci basta, o se guardare un po’ più in là o puntare un po’ più in alto, per quanto più faticoso, possa essere più gratificante. Perciò, credo che il rischio di accontentarsi è una minaccia dalla quale difendersi». La giornata è terminata con la recita del Rosario, guidata dagli stessi giovani. 

Collestatte, incontro con le badanti, venerdì 31 gennaio 2014. Al mattino, presso i locali parrocchiali, l’Arcivescovo ha incontrato tre badanti provenienti dall’Ucraina, tutte e tre di religione greco-cattolica. «Penso al vostro peso nell’essere lontane da casa e al grave sacrificio che fate per aiutare la vostra famiglia», ha detto mons. Boccardo. «È importante che la comunità cristiana di Collestatte vi sostenga, che sia per voi punto di riferimento: sappiate che la parrocchia è anche la vostra casa, non siete ospiti, né straniere. Vi auguro di tornare presto a casa e rimanere con i vostri cari. Il Signore vi benedica!». Queste donne hanno apprezzato le parole dell’Arcivescovo e lo hanno ringraziato per il tempo dedicato a loro.

Collestatte, incontro con le Associazioni del territorio, venerdì 31 gennaio 2014. Dopo la visita ad alcuni malati del paese, nei locali parrocchiali, l’Arcivescovo ha incontrato i rappresentanti delle associazioni del territorio. Sono emerse alcune problematiche di Collestatte: la fatica nel coinvolgere i giovani nella vita della comunità, tanti terreni incolti e ulivi abbandonati. Si sta pensando di costituire una cooperativa agricola al fine di sfruttare le potenzialità del territorio. È stato anche rilevato, come dato positivo, il fatto che negli ultimi tempi alcune giovani coppie di sposi hanno scelto di vivere a Collestatte: un bel segnale di speranza per un piccolo paese. Tutti hanno concordato che è necessario unire le forze, rispettano le peculiarità di ciascuno, per riattivare a Collestatte il concetto di comunità. Al termine dell’incontro è arrivato anche il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo.

Collestatte, incontro con i bambini e i genitori del catechismo, venerdì 31 gennaio 2014. L’Arcivescovo ha presenziato, presso i locali parrocchiali di Collestatte, all’incontro di catechesi dei ragazzi della parrocchia. Ben diciassette coloro che si sono interfacciati con mons. Boccardo, assieme alle catechiste e al parroco, dando spazio a numerose domande, in particolare sul suo percorso di fede. A seguire, l’incontro coi genitori degli stessi ragazzi. Dopo il benvenuto di una mamma, in rappresentanza dei genitori, che ha presentato il gruppo di Collestatte e S. Liberatore, l’Arcivescovo ha mostrato la volontà della Chiesa nel farsi vicina all’educazione dei piccoli. «I vostri figli – ha detto – ci stanno a cuore e vorremmo darvi una mano, collaborare a quella che viene chiamata “alleanza educativa”. In questa ottica è importante che quanti possono collaborino, consapevoli che è necessario un atteggiamento di fiducia e che quel che si semina non va sprecato». Il Presule ha poi fatto riferimento alla crescita a livello cristiano: «Il catechismo non è finalizzato al ricevere i sacramenti, ma si inserisce in un percorso di vita. Tappa fondamentale è la partecipazione alla Messa della domenica. È qualcosa che coinvolge i figli ma anche i genitori: è un discorso di coerenza». Ha così invocato l’impegno da parte degli adulti ad accompagnare i ragazzi in questa formazione.

S. Liberatore, preghiera dei Vespri e incontro con la popolazione, venerdì 31 gennaio 2014. La serata di venerdì 31 gennaio si è conclusa con la visita dell’Arcivescovo nella località di S. Liberatore. Presso l’omonima chiesa, è stata recitata la preghiera del Vespro e, al termine, la popolazione si è fermata per un momento di confronto con mons. Boccardo. Il Presule ha ricordato come le chiese prima ancora di essere opere d’arte sono dei monumenti di fede, costruiti dai padri per avere la Casa di Dio tra quella degli uomini. «La gente – ha detto – viene in questi luoghi per chiedere la grazia di Dio, per attingere qui la forza e la sapienza che servono ad attraversare i momenti difficili segnati dalla vita». I parrocchiani, ringraziando l’Arcivescovo per la Visita, hanno fatto notare il cattivo stato di conservazione della chiesa, a partire dal tetto dal quale piove e per il quale sono stati impiegati, in fase di ristrutturazione, materiali non consoni. Si è parlato, dunque, di trovare i finanziamenti – sebbene il periodo non sia dei migliori – e di raccogliere tra la popolazione i fondi per la sistemazione. La chiesa, hanno sottolineato gli abitanti, è rimasto l’unico punto di comunione, del paese: non ci sono bar, né altri luoghi di aggregazione. Da notare che S. Liberatore è una zona comoda perché, dalla via della Romita, si giunge in cinque minuti a Terni. A questo proposito, seppure la maggior parte delle case entro le mura sia vuota, è stato recentemente edificato, nella parte più esterna del paese, un insediamento di appartamenti e ville a schiera.

Torreorsina, incontro con bambini e genitori del catechismo e con gli immigrati, sabato 1° febbraio 2014. L’Arcivescovo ha incontrato anche a Torreorsina, nella chiesa di S. Maria, i ragazzi (ben ventisei) e i genitori del catechismo. Molte domande sono state rivolte a mons. Boccardo e lui ha ribadito, alle mamme e ai papà presenti, l’impegno della Chiesa e della parrocchia nell’esperienza educativa dei ragazzi. A seguire, nei locali sopra la chiesa, ha incontrato alcuni immigrati che vivono a Torreorsina. Non solo badanti, ma anche persone con altre mansioni, come un’infermiera albanese che da 24 anni abita nel paese. Tra i presenti, anche chi si è trasferito in Italia per motivi di salute propri o dei figli. I Paesi di provenienza sono soprattutto quelli dell’Est Europa. Tutti hanno trovato a Torreorsina un ambiente accogliente . L’Arcivescovo si così espresso: «Penso al sacrificio di lasciare la propria terra, gli affetti. È vero che vi siete integrati, ma questa non è casa vostra. Mi fa piacere incontrarvi qui in parrocchia, dove non siete ospiti. È importante sapere che qui siete accolti senza riserve».

Torreorsina, incontro con i giovani, sabato 1° febbraio 2014. Lungo il corso del pomeriggio, mons. Boccardo ha poi incontrato i giovani maggiorenni del paese. A loro, l’Arcivescovo ha chiesto cosa si aspettano dalla parrocchia e le risposte si sono pressoché uguagliate: “che ci aiuti a crescere, tenendoci uniti e dando, a nostra volta, qualcosa ai più piccoli”. Infatti, la nomea di Torreorsina è quella di un paese unito, dove non mancano gli screzi ma che, quando ce n’è bisogno, si risponde tutti insieme. E questo vale anche per i giovani della comunità cristiana che, nonostante i vari avvicendamenti di parroci degli ultimi anni, sono rimasti sempre insieme e si sono fatti accanto ai preti. Presenti all’incontro anche un paio di giovani dell’Oratorio di Arrone, che hanno confermato l’affiatamento del gruppo torreorsinese col quale collaborano, e di quello di Ferentillo. È stato sottolineato, poi, l’impegno recente con la partecipazione alle attività della Pastorale giovanile diocesana, come il “Party con me”. I ragazzi, poi, hanno posto all’Arcivescovo alcune domande per un confronto su temi quali la scelta della vita sacerdotale, i progetti per l’Archidiocesi, la Chiesa ‘ideale’, il concetto di oratorio; ma anche temi d’attualità come la questione del crocefisso nelle scuole e l’apertura verso coppie non riconosciute nel sacramento del matrimonio. Su tutto, mons. Boccardo ha rilevato l’importanza della diversità, sulla quale si fonda la società: «Sulla differenza dei sessi, innanzitutto, sulla differenza delle scelte di vita, delle culture, delle tradizioni. Non possiamo dire: tutto è uguale, allo stesso livello. Alla fine, diventiamo come molluschi, che non hanno spina dorsale, non stanno in piedi. Allora, è l’affermazione della propria identità che permette di accogliere quella dell’altro. E di vedere l’altro, che è differente da me, non come una minaccia da cancellare ma come un’opportunità, una ricchezza. Perché è nel confronto, nell’integrazione e pure nello scontro che uno impara a stare insieme».

Torreorsina, incontro con le famiglie, sabato 1° febbraio 2014. Nella chiesa, si è poi tenuto l’ultima riunione del pomeriggio, quella con le coppie sposate e i fidanzati. «La famiglia – ha detto l’Arcivescovo – è alla base della società e noi crediamo che il matrimonio sia il sigillo di Dio per le coppie che dura tutta la vita. L’incontro di questa sera vuol essere, da parte mia, un incoraggiamento e anche, se volete, una richiesta: abbiamo bisogno di coppie che vadano avanti con impegno, con serietà, con serenità e che dicano, con il loro modo di vivere, che volersi bene è possibile, ne vale la pena. Avere della gente che ‘tenta’, con tutti i limiti e con tutte le fatiche, di vivere fedelmente un progetto come quello del matrimonio diventa un antidoto ai “veleni” che rendono triste la vita».

Torreorsina, Messa di chiusura della Visita pastorale, sabato 1° febbraio 2014. Alle 19.00 nella chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta l’Arcivescovo ha presieduto la Messa di chiusura della Visita pastorale. Prima di congedare l’assemblea, don Elvis ha voluto ringraziare la comunità e, in particolare, mons. Boccardo. «Eccellenza, è venuto tra noi come un padre e un amico. A tutti è piaciuto il suo modo onesto, sincero e chiaro di esprimersi». Il presidente del comitato dei festeggiamenti si è così unito ai ringraziamenti, ai quali l’Arcivescovo ha così risposto: «Sono io che devo dirvi grazie per l’accoglienza e la cordialità con cui abbiamo vissuto insieme queste giornate. È stato per me un grande piacere conoscervi un po’ più da vicino e condividere con voi la vita quotidiana. Devo dire che ho apprezzato molto l’armonia e la cordialità che esistono in questo paese. Poi, un ringraziamento particolare desidero rivolgere a tutti voi per il bene che volete a don Elvis. Ho visto in questi giorni come lo avete accolto, nelle vostre famiglie, nelle vostre case, nel vostro paese». La serata si è conclusa con una cena conviviale coi giovani, nei locali dell’ex chiesa di S. Antonio.

Collestatte, Messa di chiusura della Visita, domenica 2 febbraio 2014. Nella festa della Presentazione di Gesù al Tempio, l’Arcivescovo, con una celebrazione eucaristica nella chiesa di S. Pietro, ha terminato la Visita pastorale nella parrocchia di Collestatte. Tanti i fedeli che hanno partecipato alla Messa, animata dal coro parrocchiale. Il Vangelo di Luca che è stato proclamato racconta della presentazione al tempio di Gesù da parte di Maria e Giuseppe. Nel tempio c’erano Simeone, che scrutava la Parola, ed Anna, che pregava. Vedendo Gesù, hanno visto il compimento della promessa e hanno detto: è lui quello che aspettavamo, è lui che viene a salvare il nostro popolo. «Cosa dice a noi questa Parola?», ha detto mons. Boccardo. «Siamo capaci di riconoscere nella nostra vita la presenza di Dio? Per farlo dovremmo essere attenti e invece, spesso, siamo superficiali, effimeri, distratti. Il Signore lo troviamo nella celebrazione dell’Eucaristia, lì si fa accanto a noi, diviene nostro compagno di strada e ci offre la sua salvezza. Sta a noi accogliere il dono di Dio e permettere che porti frutto. In questi giorni della Visita Pastorale – ha proseguito il Presule – abbiamo provato proprio ad ascoltare la Parola di Dio; insieme siamo stati discepoli e abbiamo provato a camminare in sintonia con il Signore». Al termine della Messa don Elvis ha ringraziato mons. Boccardo: «Questi giorni della Visita Pastorale sono stati carichi di gioia, di dialogo, di preghiera e di ascolto. Caro Vescovo, lei è venuto come padre e amico, in umiltà. Grazie per l’onestà e la chiarezza con cui ci ha parlato». Poi, anche una signora, in rappresentanza della comunità, ha rivolto un saluto al Presule: «Grazie per il suo affetto e la sua comprensione, soprattutto verso i nostri giovani, che vogliono incontrarla ancora». Anche l’Arcivescovo ha salutato i presenti: «Grazie a voi per l’accoglienza e ricordatevi di non aver paura di volervi bene e che stare insieme, anche se faticoso, vale la pena».

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