La solidarietà di Cassino a Norcia, due comunità fortemente unite da S. Benedetto. Messa nell’Abbazia di Montecassino con l’abate Donato Ogliari e l’Arcivescovo. «Grazie – ha detto mons. Boccardo – per la vostra preghiera e vicinanza». Foto.

La solidarietà di Cassino a Norcia, due comunità fortemente unite da S. Benedetto. Messa nell’Abbazia di Montecassino con l’abate Donato Ogliari e l’Arcivescovo. «Grazie – ha detto mons. Boccardo – per la vostra preghiera e vicinanza». Foto.

La solidarietà di Cassino a Norcia, due comunità fortemente unite da S. Benedetto. Messa nell’Abbazia di Montecassino con l’abate Donato Ogliari e l’Arcivescovo. «Grazie – ha detto mons. Boccardo – per la vostra preghiera e vicinanza». Foto.

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La solidarietà di Cassino a Norcia, due comunità fortemente unite da S. Benedetto. Messa nell’Abbazia di Montecassino con l’abate Donato Ogliari e l’Arcivescovo. «Grazie – ha detto mons. Boccardo – per la vostra preghiera e vicinanza». Foto.

Norcia e Cassino, le città benedettine per eccellenza, sempre più unite. Fin dalla prima scossa di terremoto del 24 agosto che ha sconvolto l’Italia centrale, “ferendo” in modo significativo l’archidiocesi di Spoleto-Norcia, frequenti sono stati i contatti tra le due realtà, che poi si sono intensificati dopo i sismi del 26 e 30 ottobre che hanno distrutto gran parte del patrimonio di fede e di arte della Valnerina, tra cui la Basilica di S. Benedetto. L’abate ordinario di Montecassino, padre Donato Ogliari, è stato costantemente in contatto con l’arcivescovo Renato Boccardo, salendo anche in visita nella zona di Norcia.

Dalla città di Cassino sono arrivate molte manifestazioni di solidarietà che hanno trovato una prima sintesi nel concerto che si è tenuto la sera del 27 dicembre al Teatro Manzoni della città laziale: la Banda “Don Bosco Città di Cassino”, una rappresentanza della Banda di Norcia, il Coro “San Giovanni città di Cassino” e alcuni coristi del “Coro della città di Norcia”, assieme ai cantori della “Pasquetta” della Associazione Vecchia Cassino e al suono della cornamusa di Mimmo Fonte, hanno dato vita ad una interessante e proficua commistione e sinergia di voci e musica in nome della amicizia e della comune radice benedettina. Il ricavato della serata contribuirà all’acquisto di una tensostruttura che permetterà al Coro e alla Banda di Norcia di riprendere la loro normale attività. L’indomani mattina, 28 dicembre, alle 10.30 nella chiesa abbaziale di Montecassino c’è stata una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’abate Donato Ogliari e concelebrata dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo che ha così suggellato la vicinanza di Cassino a Norcia. Presenti numerosi fedeli, nursini e cassinati, e i sindaci delle due città, Carlo Maria D’Alessandro e Nicola Alemanno. «Il nostro legame con Norcia – ha detto l’Abate nell’omelia – è profondo. In questo momento di prova siamo vicini con la preghiera e con gesti di solidarietà alle persone della Valnerina». Al termine della Messa ha preso la parola mons. Boccardo che ha ringraziato il Padre Abate per questo momento di raccoglimento sulla tomba di S. Benedetto. «Nella preghiera – ha detto il Presule – stringiamo ancora di più il legame tra Norcia e Montecassino. È bello sapere che in questo momento di sofferenza non si è da soli. Siamo qui a ricevere il vostro gesto di amicizia e diremo alla gente che ci pensate e pregate per noi. In  mezzo a tanta distruzione – ha proseguito Boccardo – mi piace leggere come un segno il fatto che la statua di S. Benedetto nella piazza centrale di Norcia non si sia mossa di un millimetro. Il nostro Patrono, dunque, ci indica la via della rinascita morale e della ricostruzione materiale, ci invita a guardare avanti, ad essere forti e sapienti nel rifacimento delle case e delle chiese, ma soprattutto ad essere dei buoni ingegneri per il nostro edificio interiore che dovrà ricomporsi su basi solide come la solidarietà, il rispetto, il perdono, la serietà».

L’abate Donato ha avanzato ai Sindaci presenti la proposta di un gemellaggio tra Norcia e Cassino (con il coinvolgimento anche di Subiaco) unite da forti e robuste radici benedettine che, sancendo anche formalmente questo legame, sarebbero in grado di veicolare in modo ancora più forte il messaggio del Patriarca dei Monaci d’Occidente nel mondo. 

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