Assunta 2023: processione e solenne pontificale
Bella al sol quando di oro ammantata. Ave o pura Regina dei Santi. A Spoleto ti dava un guerrier. A Spoleto, dal 13 al 15 agosto 2023, nelle celebrazioni per le solennità dell’Assunta, ha risuonato ancora una volta l’inno alla Santissima Icone. Celebrazioni che sono state presiedute dall’arcivescovo Renato Boccardo e si sono tenute nella Basilica Cattedrale. Per l’atto di affidamento CLICCA QUI.
Processione da S. Gregorio al Duomo. La sera del 14 agosto c’è stata la processione da S. Gregorio al Duomo con la Santissima Icone. Giunti davanti al Portico della Cattedrale, la processione si è fermata e i portatori della SS.ma Icone si sono collocati sotto il Portico, a lato della Porta Santa. Dopo una preghiera dell’Arcivescovo, c’è stato l’ingresso in Duomo dalla Porta Santa: prima mons. Boccardo, poi il clero e i fedeli, infine la Santissima Icone. Intanto la corale cantava l’inno “Bella al sol”. FOTO-GALLERY
Solenne pontificale. La mattina del 15 agosto mons. Boccardo ha presieduto il solenne pontificale dell’Assunta in Duomo. Presente il voce sindaco della Città Stefano Lisci. La liturgia è stata animata dalla corale diocesana diretta da Mauro Presazzi, con all’organo Angelo Silvio Rosati. Nell’omelia il Presule ha detto che «Dio ci ha dato Maria come modello e come aiuto affinché comprendiamo che la meta del nostro cammino e il nostro destino è la vita di Dio, là dove sarà raccolto ed esaltato il tutto della nostra fragile ma nobile umanità. La realtà di questo corpo destinato ad una pienezza di vita e di gloria richiama ancora una volta la dignità inviolabile di ogni persona, fatta “a immagine e somiglianza di Dio” (cf Gen 1, 27), qualunque sia la razza, il colore e la religione. E sottolinea la responsabilità che incombe su ogni uomo e donna di buona volontà nei confronti dei suoi simili. Abbiamo ogni giorno davanti agli occhi la disperazione e le tragedie di tanti profughi e migranti, costretti a lasciare la propria casa e il proprio Paese in cerca di libertà e sicurezza per sé e per i propri figli. Destano pertanto preoccupazione e sconcerto, insieme a viva riprovazione, parole e atteggiamenti di persone e comunità ecclesiali e civili che, anche sul nostro territorio, rasentano l’intolleranza e il razzismo quando si tratta di assicurare una regolata accoglienza e dare volto e mani al dovere della solidarietà e della cura nei confronti di ogni fratello e sorella in umanità. Come se i “buoni” stessero necessariamente da una parte (la nostra), e i “cattivi” fossero automaticamente quelli che vengono da fuori. A me e a tutti ricordo, senza ulteriori commenti, la parola severa di Gesù: «In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me» (Mt 25, 45). Non dimentichiamo che Dio glorifica chi lo ha glorificato in vita mediante il suo corpo, cioè con le opere generate dalla fede e che manifestano la fede, come ha fatto Maria». Al termine della Messa c’è stata la tradizionale benedizione alla Città di Spoleto dalla loggia centrale della Cattedrale. FOTO-GALLERY