Domenica 10 gennaio la Chiesa ha fatto memoria del Battesimo del Signore. In questo 2016 tale festa liturgica per l’archidiocesi di Spoleto-Norcia è particolarmente importante, perché segna l’avvio ufficiale della missione che gli operatori pastorali terranno nelle rispettive parrocchie durante la Quaresima; si tratta di un’iniziativa pensata all’interno del Giubileo straordinario della Misericordia in risposta all’appello di papa Francesco che ha detto: «La Quaresima di questo Anno Giubilare sia vissuta più intensamente come momento forte per celebrare e sperimentare la misericordia di Dio». E allora l’arcivescovo mons. Renato Boccardo ha presieduto nella Cattedrale di Spoleto un momento di preghiera per il conferimento ufficiale del mandato ai quasi 600 missionari diocesani della misericordia, accompagnati dai parroci.
Nella monizione iniziale il Presule si è così espresso: «Nel giorno in cui celebriamo la memoria del Battesimo del Signore, contempliamo insieme il volto glorioso di Cristo Gesù…da lui accogliamo la missione di recare agli uomini e alle donne del nostro tempo il lieto annunzio dell’amore e della tenerezza di Dio». Dinanzi all’altare c’era una grande riproduzione del Cristo benedicente del mosaico del Solsterno sulla facciata della Cattedrale. Nell’infondere incenso in un braciere postovi dinanzi, mons. Boccardo ha invocato Dio che risvegli nel cuore dei fedeli di Spoleto-Norcia l’urgenza della chiamata missionaria perché, portando a tutti il messaggio del Vangelo, perseverino con saldezza di fede nella confessione del suo nome e nella testimonianza del suo amore. Nel mentre, la Cappella musicale del Duomo cantava “Salga a te Signore l’inno della Chiesa, l’inno della fede che ci unisce a te…”. È seguita la proclamazione della Parola di Dio e del Vangelo. Nell’omelia l’Arcivescovo ha illustrato il significato della missione: «Ho desiderato che in ogni casa, in ogni famiglia, ad ogni persona della nostra Diocesi giunga nella prossima Quaresima il messaggio semplice e gioioso del Vangelo, quello che anima e sostiene la vita dei cristiani: “Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti, e adesso è vivo al tuo fianco ogni giorno, per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti”. E sarà questo il contenuto della missione: non una discussione per convincere, non uno stratagemma per attirare qualcuno dalla nostra parte, non una formula vincente per aumentare le nostre file. Si tratterà di assumere l’atteggiamento fiducioso del contadino, che getta generosamente il seme pur sapendo che il terreno assicura gradi diversi di fertilità; si tratterà di credere fermamente che Dio – e Dio solo – conosce il cuore dell’uomo, lo può toccare e convertire, far brillare la luce anche dove apparentemente regna la tenebra». Certo, il Vescovo è consapevole che ci sia trepidazione, sorpresa e pure timore dinanzi a questa avventura, ma la raccomandazione di Gesù agli apostoli aiuta a superare ogni diffidenza: “Non affidate la vostra sicurezza a mezzi umani (oro, argento, denaro nella cintura, sacco da viaggio, due tuniche, sandali e bastone); ciò che rende efficace il vostro annuncio è la grazia e la potenza di Dio che esso contiene”. «Un’interpretazione banale e superficiale – ha detto ancora Boccardo – può definire la missione un semplice andare di casa in casa a lasciare un fascicoletto; una visione ecclesiale e di fede le conferisce la dignità di collaborazione all’opera stessa di Dio, che vuole che tutti gli uomini siano salvi e facciano l’esperienza di sentirsi accolti, amati e perdonati».
L’invocazione dei Santi e Beati della Diocesi per ottenere il dono della sapienza del cuore, ha preceduto la consegna della luce ai missionari, simbolo di Cristo, luce vera che illumina ogni uomo. Sette parroci hanno preso altrettante lampade poste presso l’immagine del Cristo e hanno recato la luce a tutti i presenti, che in mano avevano una candela. L’Arcivescovo ha detto: «Ricevete la luce di Cristo. E risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli». Nel Battesimo e nella Confermazione l’uomo è stato segnato con la croce del Signore: in silenzio ogni presente ha tracciato sulla fronte del vicino un piccolo segno di croce. Dopo la professione di fede mons. Boccardo ha pronunciato la formula per il conferimento ufficiale del mandato: “Con l’autorità apostolica che mi è stata conferita per il servizio e l’edificazione della Chiesa che è in Spoleto-Norcia, vi affido oggi il mandato di annunciare il Vangelo di Gesù nella missione parrocchiale del Giubileo della Misericordia, testimoniando gioiosamente la vostra fede cristiana: insegnate ciò che credete; praticate ciò che insegnate. E Dio onnipotente, che ha iniziato in voi quest’opera buona, la porti a compimento”. A questo punto due rappresentati per ogni parrocchia hanno ricevuto dal Presule il distintivo della missione il relativo vademecum. Dopo la benedizione, l’Arcivescovo si è recato in fondo alla Cattedrale, dinanzi al portone centrale, per salutare e ringraziare, uno ad uno, i missionari diocesani della misericordia.