Avviato il cammino pastorale delle Pievanie di S. Ponziano e S. Giovanni Battista. Messe presiedute dall’Arcivescovo. Il saluto dei Pievani don Pier Luigi Morlino e don Edoardo Rossi. Foto.

Avviato il cammino pastorale delle Pievanie di S. Ponziano e S. Giovanni Battista. Messe presiedute dall’Arcivescovo. Il saluto dei Pievani don Pier Luigi Morlino e don Edoardo Rossi. Foto.

Avviato il cammino pastorale delle Pievanie di S. Ponziano e S. Giovanni Battista. Messe presiedute dall’Arcivescovo. Il saluto dei Pievani don Pier Luigi Morlino e don Edoardo Rossi. Foto.

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Avviato il cammino pastorale delle Pievanie di S. Ponziano e S. Giovanni Battista. Messe presiedute dall’Arcivescovo. Il saluto dei Pievani don Pier Luigi Morlino e don Edoardo Rossi. Foto.

Nella giornata di domenica 1° ottobre 2023 è stato avviato il cammino pastorale di altre due Pievanie, quella di S. Ponziano e quella di S. Giovanni Battista. La prima raggruppa le parrocchie della Cattedrale, dei Santi Pietro e Paolo, di S. Gregorio, di Santa Rita, di Monteluco e di Strettura; la seconda quelle dell’Alta Marroggia, ossia Baiano, S. Martino in Trignano, S. Angelo in Mercole, Montemartano e Firenzuola.

I sacerdoti della Pievania di S. Ponziano
I sacerdoti della Pievania di S. Giovanni Battista

I sacerdoti a servizio delle Pievanie. La Pievania di S. Ponziano è affidata a don Pier Luigi Morlino, Pievano, don Bruno Molinari, p. Alejandro Remolino Abellana, oad, p. Gregorio Cibwabwa Lwaba Mambesi, oad, Mons. Eugenio Bartoli, don Jose Kurian Mecheril, VC, p. Paolo Zampollini, ofm, diac. Renato Morlino. In questa zone i presbiteri sono rimasti gli stessi. Mentre in quella di S. Giovanni Battista sono nuovi: viene affidata a don Edoardo Rossi, Pievano, don Salvatore Ficarra e al diacono Claudio Vandini. Don Edoardo, che è anche direttore della Caritas diocesana, era parroco di S. Venanzo, Morgnano e Maiano; don Salvatore, ordinato lo scorso 8 dicembre, era vicario parrocchiale di Montefalco e, dalla morte di don Gianfranco Formenton, cappellano festivo di S. Martino in Trignano; il diacono Claudio, nato a Modena e residente a Trevi, già svolgeva il suo servizio nella comunità di Montemartano dalla morte di don Formenton.

FOTO-GALLERY PIEVANIA DI S. PONZIANO / FOTO-GALLERY PIEVANIA DI S. GIOVANNI BATTISTA 

Messe presiedute dal Vescovo. Entrambe le celebrazioni per la costituzione delle Pievanie sono state celebrate dall’arcivescovo Renato Boccardo: in Duomo, per quella di S. Ponziano; nella chiesa di S. Giovanni di Baiano, per quella di S. Giovanni Battista. L’Eucaristia in Cattedrale è stata animata dal coro della Pievania diretto da Loretta Carlini; a S. Giovanni di Baiano dal coro delle parrocchie della Pievania diretto da Diego Catanossi. Entrambe le Messe sono state partecipate da molti fedeli. A S. Giovanni di Baiano, al termine della celebrazione, c’è stato un momento di fraternità nei locali parrocchiali, dove le persone hanno avuto modo di conoscere don Edoardo, don Salvatore e il diacono Claudio.

I fedeli in Duomo

L’omelia dell’Arcivescovo. Sia in Duomo che a S. Giovanni di Baiano mons. Boccardo nell’omelia ha sottolineato che le Pievanie «sono un frutto di un lungo periodo di ascolto dello Spirito e della realtà e di un sereno esercizio di discernimento; vogliono essere uno strumento per aiutarci ad ascoltare e mettere in pratica la chiamata del Signore. La finalità non è garantire i servizi religiosi in una situazione di scarsità di clero, ma costruire opportunità, momenti e spazi di incontro con Dio e con gli uomini, riconosciuti come fratelli. La Pievania non è quindi un “meno” (meno preti, meno Messe, meno servizi, meno presenza), ma un “più” (più qualità, più iniziative pastorali, più scambio di esperienze)». Poi, il Presule ha ringraziato i presbiteri, diocesani e religiosi, e i diaconi per la generosità dimostrata nell’affrontare questa nuova avventura. L’Arcivescovo ha quindi ricordato ai fedeli della Città e a quelli dell’Alta Marroggia che è «necessaria una vera conversione: superare i confini, allargare gli spazi, dilatare il cuore, metterci tutti in un atteggiamento di disponibilità autentica. È sempre difficile e faticoso realizzare dei cambiamenti; c’è una fatica, anche legittima, che può tuttavia trasformarsi in una grande tentazione, e che si manifesta nella critica superficiale, nella resistenza passiva, ne disinteresse. Prima di chiedere: che cosa fa la Chiesa per me?, il cristiano si domanda: che cosa posso fare io per la Chiesa?». «Siamo ad una svolta storica nel cammino della nostra Diocesi», ha concluso mons. Boccardo. «Non può essere l’opera di qualcuno o di un gruppetto di illuminati o sognatori. Porterà frutto solo grazie al coinvolgimento e alla generosità di ciascuno, nella varietà dei carismi e dei ministeri messi al servizio della comunità».

Il saluto di don Pier Luigi Morlino in Duomo. «Iniziamo un’esperienza nuova che si inserisce nella Chiesa matura di oltre 2000 anni. Finora abbiamo vissuto in una comunità ecclesiale simile ad un condominio: ognuno viveva nel proprio appartamento e ci incontrava solo per qualche assemblea. È ora tempo, invece, di vivere la Chiesa come una villa dove ciascuno condivide la bellezza che Dio dona, prendendosi tutti cura degli spazi. Questa nostra Pievania è ricca di esperienze e di carismi, tutti siamo parte della villa che è il regno di Dio. Ci aspettano anni bellissimi in compagnia del Signore».

I fedeli a S. Giovanni di Baiano

Il saluto di don Edoardo Rossi a S. Giovanni di Baiano. «Grazie a tutti, a nome anche di don Salvatore e del diacono Claudio, per questa bella accoglienza, per essere intervenuti in così tanti. Grazie al Vescovo per la fiducia e il coraggio nelle scelte pastorali. Prima di giungere qui per questa celebrazione sono passato nel luogo più “alto” di questo nostro territorio: la Casa Famiglia O.A.M.I. di Baiano dove vivono persone disabili. Vengo in mezzo a voi per percorrere insieme la via della preghiera, della carità e del perdono. Entro in punta di piedi per essere servo e avere gli stessi sentimenti di Gesù. Raccolgo la grande eredità di preti che ora siedono nel presbiterio del cielo e che ho conosciuto bene: il Servo di Dio don Andrea Bonifazi, don Agostino Rossi, don Mario Curini, don Lanfranco Chiaretti e da ultimo don Gianfranco Formenton. A loro chiedo di sostenermi in questo nuovo cammino. Il mio pensiero va anche a quei preti che mi hanno preceduto e che ora svolgono il loro ministero altrove: don Renzo Persiani, don Canzio Scarabottini e don Nelson Abraham, cpps. A quest’ultimo in particolare va tutta la mia stima e ammirazione per la saggezza e lo spirito ecclesiale con cui vi ha guidato nel vivere questo passaggio di consegne. Avanti, con coraggio e speranza».

Un giovane dell’Alta Marroggia entra in Seminario. Al termine della celebrazione l’Arcivescovo ha invitato i fedeli a perseverare nella preghiera per chiedere il dono di nuove vocazioni al sacerdozio. Ed ha annunciato alla comunità che un giovane del luogo, Biagio, di S. Giovanni di Baiano e impegnato nella comunità di S. Martino in Trignano, inizierà la settimana prossima il percorso per il ministero ordinato presso il seminario propedeutico di Assisi. Ad oggi l’archidiocesi di Spoleto-Norcia ha tre seminaristi al maggiore di Assisi (Giacomo, Paolo e Luca) e uno al propedeutico, Biagio per l’appunto.

 

 

 

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