Avviato il cammino pastorale delle Pievanie di S. Bernardino da Siena, dei Santi Felice e Mauro e di S. Giacomo Apostolo. Le parole dell’Arcivescovo e le foto.

Avviato il cammino pastorale delle Pievanie di S. Bernardino da Siena, dei Santi Felice e Mauro e di S. Giacomo Apostolo. Le parole dell’Arcivescovo e le foto.

Avviato il cammino pastorale delle Pievanie di S. Bernardino da Siena, dei Santi Felice e Mauro e di S. Giacomo Apostolo. Le parole dell’Arcivescovo e le foto.

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Avviato il cammino pastorale delle Pievanie di S. Bernardino da Siena, dei Santi Felice e Mauro e di S. Giacomo Apostolo. Le parole dell’Arcivescovo e le foto.

Nel fine settimana del 4 e 5 novembre 2023 è stato avviato dall’Arcivescovo il cammino pastorale di altre nuove Pievanie: quella di S. Bernardino da Siena (Ferentillo, Arrone, Montefranco, Polino, Collestatte e Torreorsina), quella dei Santi Felice e Mauro (Scheggino, Santa Anatolia di Narco, Vallo di Nera) e quella di S. Giacomo Apostolo (S. Giacomo, Beroide, Eggi, Bazzano e Cortaccione).

Nell’omelia mons. Boccardo si è soffermato sul Vangelo della domenica (Mt 23, 1-12) “Dicono e non fanno”. «Gesù – ha detto il Presule – scaglia un durissimo attacco contro la religiosità superficiale ed esteriore degli scribi e dei farisei, emblema di ogni atteggiamento religioso privo di autentica spiritualità e di fede genuina. Certo, non si devono apporre in modo radicale religione e fede perché la prima è in un certo senso la manifestazione visibile ed operosa della seconda. Tante volte, però, la religione è ereditata dalla famiglia, si esprime in gesti convenzionali, impegna molto marginalmente con i suoi riti, costituisce una specie di profilo sociale. La fede, invece, si radica nel cuore, cresce nell’esistenza, si ramifica in ogni ora della propria vita e fiorisce nell’amore». E l’Arcivescovo ha invitato i fedeli a fare un esame di coscienza: religiosità o fede? «La Pievania, allora, – ha detto – può essere lo strumento per rinnovare la fede, per far sì che la propria vita sia basata sulla relazione con Dio, per non preoccuparsi tanto dei meriti individuali e abbandonarsi invece ad una donazione limpida e totale, per bandire la presunzione e vivere nella fratellanza, per permettere ad altri di fare l’esperienza di Cristo e della vita nuova in lui, per diventare ogni giorno di più una comunità che si identifica attorno alla Parola e ai Sacramenti e si impegna nella solidarietà e nella carità».

Pievania di S. Bernardino. La Messa si è tenuta nella chiesa di Santa Maria Assunta ad Arrone. Con l’Arcivescovo hanno concelebrato don Simone Maggi, Pievano e parroco di Ferentillo; don Tomasz Grodzki parroco di Arrone; padre Jose Tekkumattom, VC, parroco di Montefranco, Collestatte e Torreorsina; don Rinaldo Cesarini, parroco emerito di Ferentillo; il diacono Ruggero Cirulli. La liturgia è stata animata dai cori riuniti delle varie parrocchie. Ai fedeli di questa Pievania mons. Boccardo ha detto nello specifico: «Le vostre diverse parrocchie sono chiamate a collaborare sempre più strettamente, acquisendo una visione unitaria di territorio, fino a diventare entro la prossima Pasqua una sola parrocchia. E ringrazio vivamente i sacerdoti per la generosità dimostrata nell’accogliere il mio invito ad intraprendere questa avventura». Al termine della Messa il Pievano, don Simone Maggi, ha preso la parola per ringraziare il Vescovo «per il suo servizio in mezzo a noi e per incoraggiarci sempre», i confratelli della Pievania, i fedeli presenti e  il coro. «Ci impegneremo – ha proseguito – affinché questa Pievania sia il luogo dove annunciare il Vangelo in spirito di collaborazione tra noi preti e con voi tutti. Non siamo distributori di servizi e non siamo chiamati a fondere le nostre parrocchie, ma a fondare una nuova comunità». FOTO-GALLERY

Pievania dei Santi Felice e Mauro. Nell’abbazia dei Santi Felice e Mauro in Castel S. Felice di Santa Anatolia di Narco l’Arcivescovo ha presieduto la Messa insieme a don Luis Vielman, Pievano, e a don Sebastian Urumbil. Molti i fedeli presenti, provenienti dalle diverse zone di Scheggino, Santa Anatolia di Narco e Scheggino. La liturgia è stata animata da un coro riunito delle varie comunità. Presenti i sindaci: Tullio Fibraroli di Santa Anatolia di Narco, Agnese Benedetti di Vallo di Nera e Fabio Dottori di Scheggino. Al termine della Messa, don Luis ha preso la parola per ringraziare l’Arcivescovo e per presentare all’assemblea l’equipe di laici che insieme ai due presbiteri si prenderanno cura della pastorale in questa zona della Valnerina. Ai fedeli, inoltre, è già stato consegnato un programma delle celebrazioni unitarie per l’anno pastorale 2023-2024, che si terranno proprio all’Abbazia dei Santi Felice e Mauro. FOTO-GALLERY

Pievania di S. Giacomo apostolo. La celebrazione eucaristica si è tenuta nella chiesa di S. Giacomo. Con mons. Boccardo hanno concelebrato: mons. Alessandro Lucentini, Pievano; don Mirco Boschi parroco di Eggi-Bazzano-Cortaccione; don Mahimai Dass Irudayam, CPPS; mons. Luigi Piccioli; don Mario Giacobbi. La liturgia è stata animata dalla corale della Pievania. «Le vostre diverse parrocchie – ha detto mons. Boccardo – sono chiamate a collaborare sempre più strettamente, acquisendo una visione unitaria di territorio, fino a diventare entro la prossima Pasqua una sola parrocchia». Poi, ha sottolineato: «Quando all’inizio dell’estate ho proposto a don Dino Pallucchi di diventare cappellano dell’Ospedale di Spoleto, intendevo che egli continuasse allo stesso tempo ad essere parroco di Beroide. Ma lui mi ha chiesto di lasciare la parrocchia per non dover intrecciare i due ministeri: ho accolto favorevolmente la sua richiesta, per l’importanza del servizio agli ammalati». Poi, un ringraziamento ai sacerdoti don Alessandro, don Mirco e don Mahimai Dass «per la generosità dimostrata». E infine il pensiero del Presule per don Luigi e don Mario: «Esprimo loro gratitudine e ammirazione perché, nonostante l’età e la salute precaria, continuano ad essere per tutti noi esempio luminoso di amore alla Chiesa e dedizione pastorale al popolo di Dio».  Al termine della Messa il Pievano mons. Alessandro Lucentini ha ringraziato il Vescovo, i confratelli e tutti i presenti, rivolgendo alcune parole ai fedeli di Beroide: «Conosco molto bene la vostra terra, tra l’altro molto bella. Si sente dire in giro che ora don Alessandro chiude le chiese dei paesi. Vi rassicuro dicendo che io non ho mai chiuso chiese, anzi le ho sempre restaurate e riaperte. Certo, ci sarà una razionalizzazione delle Messe. Ma già da ora vi esorto a tenere aperte le chiese anche quando non c’è la celebrazione eucaristica per la preghiera del rosario o l’adorazione eucaristica: per fare ciò non necessariamente ci vuole il prete. I nostri obiettivi sono fare bene la catechesi e l’oratorio, per coinvolgere così le nuove generazione e le giovani famiglie alla vita della Chiesa. Se non investiamo in questo tra qualche anno continueremo sì ad aprire le chiese, ma saranno vuote per l’assenza di cristiani. Faremo dunque scelte di qualità per tornare all’essenziale. Diamoci da fare». FOTO-GALLERY

 

 

 

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