Assemblea del clero 2015. Relazione del biblista Paolo Curtaz. Nuovi parroci a Norcia, S. Eutizio, zona di Trevi e Giano dell’Umbria.

Assemblea del clero 2015. Relazione del biblista Paolo Curtaz. Nuovi parroci a Norcia, S. Eutizio, zona di Trevi e Giano dell’Umbria.

Assemblea del clero 2015. Relazione del biblista Paolo Curtaz. Nuovi parroci a Norcia, S. Eutizio, zona di Trevi e Giano dell’Umbria.

/
/
/
Assemblea del clero 2015. Relazione del biblista Paolo Curtaz. Nuovi parroci a Norcia, S. Eutizio, zona di Trevi e Giano dell’Umbria.

Dal 15 al 17 giugno si è tenuta a Roccaporena di Cascia l’Assemblea del clero della nostra Chiesa di Spoleto-Norcia. Insieme all’Arcivescovo erano presenti i parroci, i collaboratori pastorali, i presbiteri anziani, diversi sacerdoti religiosi e i diaconi permanenti. Filo conduttore della tre giorni è stato l’Eucaristia, il sacramento fulcro delle attività diocesane e parrocchiali per l’anno pastorale 2015-2016.

Il biblista Paolo Curtaz ha dialogato con i presenti sull’”Eucaristia, fondamento e sorgente dell’umanità del prete”. «Sacerdozio ed Eucaristia – ha detto – sono intimamente uniti, nati nello stesso momento, dalla stessa passione di Cristo. Il sacerdozio nasce come mediazione fra Dio e il popolo; l’Eucaristia come gesto di obbedienza. L’Eucaristia è fondamento del sacerdozio e voi siete preti per rifare la cena, quella cena». Ma in che contesto oggi Gesù si dona, inventa la cena? «La gente che viene in chiesa – ha proseguito Curtaz – spesso è lì per abitudine o per tante altre ragioni (religione popolare o sociale). Il sacerdote è allora chiamati ad evangelizzare le cose che fa, a riempire di Vangelo la sua pastorale tradizionale. È un uomo in evoluzione continua, in cammino di conversione, chiamato a costruire ponti e non a tirar su muri. La fatica più grande per un prete è convertire il proprio cuore, ammettere di essere peccatore. L’Eucaristia – ha proseguito il biblista – richiama i presbiteri ad una vita più autentica, più umana, più vera, che nel dolore non si dispera, che non si lascia travolgere dal contesto e dall’abitudine, che non nega i problemi ma li affida. Il mondo oggi non ha bisogno di super-eroi, ma di persone autentiche, di testimoni come direbbe il beato Paolo VI». Curtaz si è poi soffermato sul fatto che l’Eucaristia è sorgente di atteggiamenti nuovi dell’essere prete, dell’arte del celebrare. «Le comunità che vi sono affidate – ha detto – possono essere educate anche col modo di celebrare, con la verità della celebrazione. La gente percepisce da lontano se ha a che fare con un prete che crede a ciò che fa, se è anzitutto lui a celebrare, ad ascoltare a pregare». Il biblista ha elencato alcune attenzioni nelle celebrazioni: spazio reale e proporzionato al silenzio; rendere la chiesa accogliente, bella, pulita, addobbata, illuminata;  nel presiedere il prete diventa ponte, usa un linguaggio liturgico come fosse suo, amplia con intelligenza le monizioni, sa accogliere, sa congedare; rendere evidente il cambio tra celebrazione feriale e festiva; l’omelia va meditata e preparata con grande attenzione, interiorizzata, condivisa; evitare rubricismi, appelli a leggi e divieti; accertarsi che tutto sia in ordine (microfoni, libri liturgici, paramenti) per l’altezza del grande mistero che si celebra.

La tre giorni di Roccaporena è stata anche l’occasione per confrontarsi sulle attività da svolgere nell’anno pastorale 2015-2016 e sul Giubileo straordinario della Misericordia e per fare un primo bilancio, ad un anno dal loro avvio, sulle Pievanie. Dalle relazioni dei Pievani è emersa una valutazione positiva che lascia pensare come questa sia la strada da percorrere, confortati dai buoni risultati raggiunti, certi che è il Signore ad iniziare le buone opere, è Lui che le accompagna e le porta a compimento. Tutti hanno sottolineato come gli incontri settimanali o quindicinali dei sacerdoti, sempre avviati da un momento di preghiera, hanno favorito dialogo, conoscenza più approfondita e fraternità.

Nell’ultima giornata i sacerdoti hanno provveduto all’elezione dei membri (sette diocesani e due religiosi) del Consiglio presbiterale per il quinquennio 2015-2020:  ad essi verranno aggiunti i membri di nomina episcopale. I sacerdoti hanno eletto anche i loro rappresentanti all’Istituto Diocesano per il sostentamento del Clero per il quinquennio 2015-2020.

L’Arcivescovo, infine, ha comunicato ai sacerdoti che il 30 settembre 2015 terminerà la presenza dei Monaci Benedettini presso l’Abbazia di S. Eutizio in Preci. Sarà don Luciano Avenati ad assumere l’incarico pastorale nella parrocchia dell’Abbazia. Come parroco di Norcia e della zona pastorale ad essa collegata è stato nominato don Marco Rufini, che sarà anche Pievano della Pievania dei Santi Benedetto e Scolastica. Don Giuseppe Iavarone, finora parroco di Giano dell’Umbria, è il nuovo Pievano della Pievania del Beato Pietro Bonilli in Trevi e parroco moderatore di Trevi, Borgo Trevi e Bovara. Don Emo Moretti, dei Missionari del Preziosissimo Sangue, parroco di Bastardo, assumerà anche la guida della parrocchia di Giano dell’Umbria. A causa dell’improvvisa malattia di don Fabrizio Maniezzo (le cui condizioni di salute stanno lentamente migliorando), mons. Dino Pallucchi – che rimane parroco moderatore di Beroide di Spoleto – e don Angelo Nizi garantiranno il servizio pastorale nelle comunità di Castel Ritaldi e di Castel S. Giovanni. Mons. Boccardo ha altresì comunicato che, in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia, è sua intenzione dare maggiore risalto al ruolo della Basilica Cattedrale di Spoleto. A tal fine provvederà, tra l’altro, alla nomina di nuovi Canonici. 

Dalla stessa rubrica...

Seguici su Facebook

Dalla stessa rubrica...

ultime pubblicazioni

ultime pubblicazioni

Seguici su Facebook