Pellegrinaggio diocesano a Roma, udienza privata con Papa Francesco, che ha parlato di bellezza e intercessione. Donata al Papa una copia della Santissima Icone. Celebrazione eucaristica. Foto.
Pellegrinaggio diocesano a Roma, udienza privata con Papa Francesco, che ha parlato di bellezza e intercessione. Donata al Papa una copia della Santissima Icone. Celebrazione eucaristica. Foto.
Pellegrinaggio diocesano a Roma, udienza privata con Papa Francesco, che ha parlato di bellezza e intercessione. Donata al Papa una copia della Santissima Icone. Celebrazione eucaristica. Foto.
Pellegrinaggio diocesano a Roma, udienza privata con Papa Francesco, che ha parlato di bellezza e intercessione. Donata al Papa una copia della Santissima Icone. Celebrazione eucaristica. Foto.
Sabato 20 maggio 2023 l’arcivescovo Renato Boccardo ha accompagnato in pellegrinaggio in Vaticano 1571 fedeli della Chiesa di Spoleto-Norcia nell’ambito delle celebrazioni per l’825° anniversario della dedicazione della Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Mons. Boccardo saluta il Papa
La maggior parte dei pellegrini sono andarti in treno, altri in autobus e qualcuno in autonomia. Il convoglio ferroviario speciale è partito alle 5.00 dalla stazione di Spoleto, si è fermato in quella di Terni per far salire altri pellegrini e alle 8.00 ed è giunto alla stazione di S. Pietro. Tra i partecipanti c’erano tanti bambini, diversi giovani, sacerdoti, religiosi e religiose, alcune persone diversamente abili ed un gruppo di ucraini accolti a Polino e accompagnate dal sindaco Remigio Venanzi.
DAL SITO DI INFORMAZIONI DEL VATICANOPellegrini nell’aula Paolo VIUdienza con Papa Francesco. Alle ore 10.15 c’è stata l’udienza privata con Papa Francesco nell’aula “Paolo VI”. Il Santo Padre è stato accolto da un grande applauso e dal grido “Francesco, Francesco”. Il Pontefice nel suo discorso, integralmente pubblicato nel sito della Santa Sede (CLICCA QUI), si è soffermato sulla bellezza e sull’intercessione.
La bellezza non si spiega si fa vedere. «So – ha detto il Papa – che la facciata della vostra Cattedrale, apparsa in televisione tante volte negli ultimi anni, è diventata familiare ad ogni italiano. Ma so soprattutto che è una chiesa molto bella. La bellezza attrae. E comunicare la fede è anzitutto questione di bellezza. Ma la bellezza non si spiega, si mostra, si fa vedere; non si può convincere della bellezza, occorre testimoniarla. Perciò nella Chiesa ciò che si testimonia è più importante di ciò che si predica. E il vostro Duomo, con le sue magnifiche cappelle, custodisce storie di vita e di fede, racchiude santità e bellezza. È una testimonianza di storia, di vita, di bellezza, di santità. Ecco, vi auguro di essere scopritori di bellezza, cercatori dei tesori della fede; di non fermarvi alla superficie delle cose, ma di vedere oltre, apprezzando e abbracciando il patrimonio di santità e servizio che è la ricchezza della Chiesa. E anche di accrescerlo, perché la fede non può rimanere un ricordo del passato, qualcosa di “museale”, no; ma rivive sempre nella gioia del Vangelo, nella comunità fatta di persone, nell’assemblea di quanti sperimentano la misericordia e si riconoscono per grazia fratelli e sorelle amati da Dio
Papa Francesco saluta i disabiliLa Santissima Icone, un’immagine che parla. «Oltre alla bellezza – ha proseguito il Pontefice – vorrei condividere con voi una seconda parola che credo vi riguardi in modo particolare. La parola è intercessione. Il vostro Duomo, dedicato alla Madre di Dio, ha la sua effige più rappresentativa nella “Santissima Icone”. Questa immagine raffigura la Vergine con le mani alzate, mentre intercede per noi: “intercessora”. Ed è “un’icona che parla”: infatti il suo cartiglio dà voce all’immagine. Lo fa attraverso un dialogo tra Gesù e sua Madre, un dialogo quasi drammatico, con Cristo che dice: “Che cosa chiedi, o Maria?”, e Lei risponde: “La salvezza dei viventi”. Lui ribatte: “Ma provocano a sdegno”. E lei: “Compatiscili, Figlio mio”. Lui: “Ma non si convertono!”, e Lei: “E tu salvali per grazia”. È con questa intercessione che la Madonna tocca il cuore del Figlio. E questa non è un’immagine poetica, è la verità. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi – diciamo nell’Ave Maria. E lei prega per noi. Noi le chiediamo di pregare per noi e lei lo fa, lei parla al Figlio. L’intercessione ha come una dimensione interessante, è portare gli altri davanti al Signore, lottare con
Pellegrini salgono ai Giardini Vaticani
Lui attraverso la preghiera, sapendo insistere, non solo e non tanto per i nostri amici e per le persone care, come si fa di solito, ma soprattutto per chi è lontano, per chi non è dei nostri, per chi ci critica, per chi non conosce l’amore di Dio. Una Chiesa che intercede, prega per gli altri, che porta il mondo al Signore senza diventare mondana, è una Chiesa sempre viva, sempre vivace, sempre bella. Quante volte, invece, serpeggia anche tra noi il virus della lamentela, perché “le cose che non vanno sono tante”, “i tempi passati erano migliori”, “il parroco di prima era più bravo”, e questa musica di lamentarsi. La lamentela è una cosa amara, brutta, sai? Ti sembra che sia una cosa dolce? No. Amareggia il cuore, la lamentela. Il cristiano non può lasciarsi intrappolare nei lacci di questa mondanità stanca e snervante, ma è chiamato a riscoprire la bellezza che ha ricevuto per grazia e a intercedere, cioè ad attirare la bellezza sugli altri. Cari fratelli e sorelle, questo giubileo vi aiuti a rinsaldare le radici, così che voi della valle spoletana e dei monti nursini, dalla vostra Basilica secolare, alla scuola di Maria e del vostro patrono il martire San Ponziano, possiate gioire per la bellezza dell’amore di Dio e dell’essere Chiesa, e sentirvi chiamati a intercedere. Questo vi auguro mentre di cuore vi benedico. E vi chiedo un favore: sostando nella Cattedrale di Spoleto presso la Santissima Icone, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie».
Pellegrini alla Grotta di Lourdes dei Giardini VaticaniIl dono al Papa e la preghiera ai Giardini Vaticani. Al termine dell’udienza generale mons. Boccardo ha donato a Papa Francesco una riproduzione della Santissima Icone. «Il Santo Padre – racconta il Presule – mi ha ringraziato di questo omaggio e per aver organizzato questo bel pellegrinaggio». Prima di lasciare l’aula “Paolo VI” il Pontefice ha salutato i disabili e alcuni giovani, poi è passato con la carrozzina in tutti i corridoi dell’aula salutando i pellegrini. Alle ore 12.00, poi, c’è stata la preghiera dell’Angelus nella Grotta della Madonna di Lourdes ai Giardini Vaticani presieduta dal cardinale Angelo Comastri, arciprete emerito della Basilica Vaticana. Nel pomeriggio è prevista la celebrazione eucaristica all’altare della Cattedrale della Basilica di S. Pietro presieduta dall’arcivescovo Boccardo.
I fedeli alla celebrazione eucaristicaCelebrazione della Messa e ritorno a casa. Nel pomeriggio c’è stata la celebrazione eucaristica a conclusione del pellegrinaggio presieduta dall’Arcivescovo all’Altare della Cattedra della Basilica di S. Pietro. Hanno concelebrato tutti i presbiteri presenti. La liturgia vespertina nella vigilia dell’Ascensione del Signore è stata animata dalla corale diocesana diretta da Mauro Presazzi. Nell’omelia mons. Boccardo (QUI IL TESTO INTEGRALE) ha sottolineato come l’Ascensione di Gesù «non vuol dire però che egli abbandona i suoi, ma che perde la sua fisionomia umana, diventando invisibile agli occhi della carne per rendersi presente in ogni comunità animata dal suo Spirito e illuminata dalla sua Parola. La festa dell’Ascensione è dunque anche la solenne inaugurazione della Chiesa, comunità annunciatrice della salvezza che viene dal Vangelo. L’Ascensione appare, così, non tanto la festa della partenza di Gesù da questo mondo, quanto piuttosto la festa della sua permanenza quaggiù, dove Egli è ancora presente per mezzo del suo corpo che è la Chiesa». Poi, le parole di mons. Boccardo sul «pellegrinaggio che stiamo compiendo alla tomba del Principe degli
La celebrazione eucaristica
Apostoli e l’incontro con Papa Francesco di questa mattina vogliono condurci innanzitutto a rinnovare la nostra adesione di fede dicendo con San Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna!” (cf Gv 6, 68). E poi intendono aiutarci ad amare e servire la nostra Chiesa diocesana, confermando una appartenenza affettiva ed effettiva alla famiglia di Dio che è a Spoleto-Norcia, alla cui costante edificazione siamo chiamati a contribuire con la testimonianza di una vita cristiana seria e coerente. La nostra preghiera si eleva quindi fiduciosa al trono dell’Altissimo e chiede per le nostre comunità il dono di famiglie che siano riflesso dell’amore, della fedeltà e della pazienza di Dio, e giovani generosi capaci di accogliere la chiamata ad una vita sacerdotale e consacrata».
Alle ore 18.00 i pellegrini sono partiti alla volta dell’Umbria: chi col treno, chi con i pullman, chi in autonomia.
FOTO DELLA PARTENZA DA SPOLETO E TERNI E ARRIVO IN VATICANO FOTO DELL’UDIENZA CON PAPA FRANCESCO FOTO DELLA PREGHIERA ALLA GROTTA DI LOURDES DEI GIARDINI VATICANI FOTO DELLA MESSA ALL’ALTARE DELLA CATTEDRALE DELLA BASILICA DI S. PIETRO