Norcia: festa di S. Benedetto. Pontificale presieduto dal Cardinale Giovanni Lajolo. Omelia del Porporato, saluto dell’Arcivescovo Boccardo, foto.

Norcia: festa di S. Benedetto. Pontificale presieduto dal Cardinale Giovanni Lajolo. Omelia del Porporato, saluto dell’Arcivescovo Boccardo, foto.
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Norcia: festa di S. Benedetto. Pontificale presieduto dal Cardinale Giovanni Lajolo. Omelia del Porporato, saluto dell’Arcivescovo Boccardo, foto.

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Norcia: festa di S. Benedetto. Pontificale presieduto dal Cardinale Giovanni Lajolo. Omelia del Porporato, saluto dell’Arcivescovo Boccardo, foto.
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«San Benedetto è una radice portante d’Europa». Lo ha detto il Cardinale Giovanni Lajolo che lunedì 21 marzo ha presieduto a Norcia il solenne pontificale in onore proprio di S. Benedetto. Invitato dall’Arcivescovo di Spoleto mons. Renato Boccardo, il Presidente della Pontificia Commissione e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, domenica 20 marzo, con la Fiaccola Benedettina ha acceso il tripode posto nella piazza centrale di Norcia, ai piedi della grande statua del Santo circondata dalle bandiere dei Paesi europei.

Fotogallery celebrazione del transito, 20 marzo 2011 Fotogallery corteo storico e pontificale, 21 marzo 2011

Il freddo pungente arrivato in Umbria il primo giorno di primavera non ha scoraggiato i fedeli nursini e dell’intera arcidiocesi spoletina che hanno riempito prima la piazza per assistere al Corteo storico e poi la basilica di S. Benedetto per partecipare alla messa presieduta dal Cardinale Lajolo. «Una caratteristica che a me piace rilevare del Santo nursino, come del resto in tutti i Santi – ha detto il porporato nell’omelia – è che la loro vita ha una fecondità umanamente verificabile, ben al di là del loro tempo, diventando parte integrante della vita di uomini e di donne di epoche e di luoghi del tutto diversi. A S. Benedetto la Chiesa ha riconosciuto, per primo, un ruolo determinante nella fondazione della civiltà e della cultura europea, la quale a sua volta ha permeato di sé tutta la civiltà e la cultura occidentale. Il lavoro manuale dei monasteri medievali – ha proseguito Lajolo – ha dissodato l’Europa; questi diventarono centri di civiltà agricola, d’irradiazione economica e di aggregazione di popolazioni. Con il monachesimo benedettino il lavoro cessa di avere una connotazione servile ed assume il valore di elemento proprio dell’uomo che riflette la luce di Dio Creatore. Le abbazie si trasformarono in grandi scuole, non solo di Teologia, ma di erudizione umanistica e scientifica. Da Norcia, che ancora si nutre dello spirito del suo più illustre concittadino, ribadiamo che senza la radice feconda del monachesimo fondato da Benedetto l’umanesimo del Rinascimento e gli sviluppi culturali dei secoli successivi non sarebbero stati possibili».

Dalla città natale di S. Benedetto una preghiera particolare si è levata per tutti quei Paesi dove la pace è a rischio, dove si combattono guerre, dove la gente vive nella precarietà. «Abbiamo una grande responsabilità – ha detto l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo – e non possiamo delegare altri a lavorare per la pace. Tutti, nessuno escluso, siamo invitati a diventare, alla scuola di S. Benedetto, operatori di pace e a favorire i rapporti umani per ricreare il tessuto della società in cui viviamo».

Nel corso della celebrazione eucaristica il pensiero è andato all’Abbazia di Montecassino e alla ritrovata unità tra i due luoghi simbolo di S. Benedetto: Norcia dove è nato e ha appreso i rudimenti della fede e Montecassino da dove si è irradiato nel mondo il suo messaggio e dove riposano le sue spoglie mortali. La tela del dialogo si è riannodata grazie all’amicizia tra l’arcivescovo Boccardo e l’abate ordinario di Montecassino Pietro Vittorelli e si è concretizzato con l’unica Fiaccola Benedettina accesa lo scorso 3 marzo nell’abbazia di Westminster a Londra. Di questo aspetto è entusiasta il sindaco di Norcia Gian Paolo Stefanelli: «la Fiaccola ha voluto essere un simbolo della ritrovata collaborazione tra le comunità di Norcia e Cassino che negli ultimi anni seguivano strade differenti nell’organizzazione delle festività in onore del loro Patrono». Norcia ha voluto rendere omaggio a S. Benedetto anche con un elevato e partecipato momento musicale tenutosi nel civico teatro domenica 20 marzo: il concerto della Banda Musicale del Corpo della Gendarmeria Vaticana.

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