Don Daniel, nell’omelia, ha salutato i nuovi parrocchiani, felice di incontrare tanti bambini e uomini. Ha ricordato di aver celebrato, anni fa, un matrimonio nella chiesa di S. Brizio e di esserne rimasto affascinato: «A volte – ha spiegato – inconsapevolmente percorri alcune strade sulle quali, poi, sei chiamato a tornare; il Signore ti fa passare sulle vie in cui devi dare, amare». Ha poi aggiunto, rivolto ai fedeli di Maiano e Morgnano, presenti: «Se mi guardo intorno, vedo volti conosciuti e questo mi fa piacere, perché vuol dire che stiamo formando una grande comunità». Un discorso di unità, quindi, per il popolo di una significativa porzione della valle spoletina.
Al termine della celebrazione, don Ernesto Broglioni, che ha guidato la comunità di S. Brizio negli ultimi anni e che ora lascia per raggiunti limiti di età si è così espresso: «Caro don Daniel, c’è il dolore del distacco – ha detto – ma c’è anche la gioia grande di consegnarti una meravigliosa comunità». Un abbraccio ha poi unito i due sacerdoti, suggellando quello che, come ha ricordato il nuovo parroco, non è solo un rapporto di simpatia: «Tu sai, don Ernesto, che apprezzo non solo la tua amicizia ma anche la tua paternità». Poi, don Daniel rivolgendosi al popolo ha detto: «stiamo tutti vicini a don Ernesto, lui per noi lo è sempre stato». Don Daniel ha concluso chiarendo che cercherà di conciliare la presenza nelle tre comunità affidategli, senza far sentire l’una inferiore all’altra. «Ci metteremo un po’ – ha detto – ma riusciremo a fare un bel lavoro insieme».
Nell’omelia mons. Boccardo ha dapprima ringraziato mons. Chiaretti per il lungo e fruttuoso ministero ad Arrone: «rendiamo grazie a Dio – ha detto – per il suo sacerdozio e per quanto ancora potrà fare per il bene della Chiesa di Spoleto-Norcia. Qui ad Arrone è stato padre, amico, confidente e consolatore. Sappiamo bene, però, che il tempo passa e don Lanfranco, in considerazione delle sue precarie condizioni di salute, mi ha chiesto di essere sollevato dal compito di parroco di Arrone. Ho accettato la sua volontà ed ho chiesto a più giovani mani – quelle di don Davide – di guidare il popolo di Dio di questa comunità. Il nuovo parroco è giovane ed entusiasta e riuscirà sicuramente ad instaurare una nuova alleanza con tutti voi».
Al termine della messa, animata dal coro parrocchiale, ha preso la parola mons. Lanfranco Chiaretti. Con tanta emozione e con qualche, comprensibile, lacrima ha salutato la comunità che ha servito per 27 anni: «grazie per il bene che mi avete voluto e per l’aiuto che sempre mi avete garantito. Vi chiedo perdono dei miei tanti difetti, del bene che non fatto e della pigrizia che a volte che mi ha fermato. Come ben sapete – ha proseguito don Lanfranco – non ero più in grado di guidare con costanza la parrocchia. Vorrei, quindi, ringraziare l’Arcivescovo che ha compreso le mie motivazioni e mi ha sollevato da questo incarico. Mi metterò a disposizione, per quanto potrò, del nuovo parroco e starò sempre dalla sua parte. Dio vi benedica e vi ricompensi».
Poi, ha preso la parola il nuovo parroco, don Davide Travagli, accompagnato dai genitori: «tutti i cambiamenti costano fatica, ma sono sicuro che in tutto ciò il Signore ha grandi progetti. Aiutatemi, cari arronesi, a diventare “santo”, a non porre ostacoli allo Spirito Santo. Mi affascina molto questo territorio, questo paese che al suo centro ha la chiesa. Certo – ha detto scherzando – potete pure non entrarci, ma non potete far finta che non ci sia. Sono qui per essere il segno della vicinanza di Dio agli uomini, per stare accanto alla gente come padre e amico. Sono contento di condividere il mio ministero sacerdotale con don Franco. Permettetemi di salutare i giovani che sono giunti da Spoleto: avrete sempre un posto particolare nel mio cuore». Il nuovo parroco ha concluso il suo primo discorso dicendo: «cara Arrone, da oggi tu sei la mia “sposa”».
Prima della benedizione finale c’è stato il saluto al nuovo parroco da parte del sindaco Loreto Fioretti: «da parte dell’amministrazione comunale, ma immagino anche da tutta la gente, ci sarà piena disponibilità a collaborare per il bene della comunità». Il primo cittadino ha consegnato a don Davide un’agenda e alcuni libri sulla storia di Arrone e a mons. Chiaretti un’immagine della Madonna con Bambino.