Il Venerdì Santo a Spoleto, così come in tanti altri luoghi, si è concluso con la Via Crucis presieduta dall’Arcivescovo da Piazza del Mercato fino alla Basilica Cattedrale, passando per Via del Municipio, Piazza Campello, giro della Rocca, ancora Pizza Campello, Via Saffi, Via dell’Arringo, Piazza Duomo. Moltissimi i fedeli presenti. Mons. Boccardo per tutto il percorso ha portato la croce. Il Presule nelle varie stazioni ha invocato Gesù quale amico degli uomini e gli ha chiesto di «renderci intrepidi nella fede, di essere compassionevole nonostante i nostri errori, di rendere la nostra parola strumento di comunione e concordia, di essere accanto a noi nel momento della paura e della fragilità, di liberarci dalla viltà, di unire al suo dolore in croce il travaglio di tutte le nazioni, di ridare nuova vita alla Chiesa e di rendere feconda la sua missione».
Nella stazione dinanzi al Ponte delle Torri il pensiero e la preghiera dell’Arcivescovo sono andati verso quelle persone che hanno scelto di porre fine alla loro vita gettandosi dall’antico acquedotto romano: «Signore della vita – ha detto mons. Boccardo –affidiamo alla tua bontà e misericordia tutti questi figli e figlie e ti chiediamo di sostenere i loro cari». Giunti in Piazza Duomo, con il portone centrale della Cattedrale spalancato, mons. Boccardo ha invitato i presenti a fissare lo sguardo sulla croce posta dinanzi all’altare maggiore del Duomo e ben illuminata: «Dall’alto della croce – ha detto – Cristo guarda a ciascuno di noi e ci comunica la misura dell’amore di Dio per ogni uomo». Dopo aver impartito la benedizione, ha invitato i fedeli ad entrare in Duomo e, in silenzio, adorare la croce. Vescovo e sacerdoti si sono resi, poi, disponibili per le confessioni.
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