Solennità di Pentecoste: veglia presieduta dall’Arcivescovo e amministrazione del Sacramento della Confermazione ad un gruppo di adulti. Foto.

Solennità di Pentecoste: veglia presieduta dall’Arcivescovo e amministrazione del Sacramento della Confermazione ad un gruppo di adulti. Foto.

Solennità di Pentecoste: veglia presieduta dall’Arcivescovo e amministrazione del Sacramento della Confermazione ad un gruppo di adulti. Foto.

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Solennità di Pentecoste: veglia presieduta dall’Arcivescovo e amministrazione del Sacramento della Confermazione ad un gruppo di adulti. Foto.

L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito, che abita in noi. Alleluia” (Cf. Rm 5,5; 8,11): a Pentecoste si ricorda e si celebra la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli riuniti insieme nel Cenacolo. La Chiesa, in questa solennità, vede il suo vero atto di nascita d’inizio missionario, considerandola insieme alla Pasqua, la festa più solenne di tutto il calendario cristiano.

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L’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo ha presieduto, la sera di sabato 27 maggio 2023, la solenne veglia di Pentecoste nella Basilica Cattedrale di Spoleto. Il Presule ha amministrato il sacramento della Confermazione ad un gruppo di adulti provenienti da varie zone della Diocesi e che hanno compiuto il necessario cammino di preparazione nelle rispettive comunità parrocchiali.

«La Chiesa – ha detto l’Arcivescovo nell’omelia – ha ricevuto dal suo Fondatore il compito di unire le genti per fare di tutte un popolo solo, di mettere insieme tutte le etnie e tutte le razze; un compito che può assolvere in quanto è guidata, animata, vivificata, santificata dallo Spirito santo. Nella Pentecoste noi celebriamo dunque la nascita della Chiesa. Non celebriamo soltanto un evento accaduto nel passato. Siamo infatti certi che lo Spirito scende di nuovo su ciascuno di noi con la stessa potenza con cui è sceso su Maria e gli apostoli nel Cenacolo: per riscaldare i nostri cuori, per ravvivare la nostra fede, per fugare le nostre paure e i nostri timori, per insegnarci a pregare e ad abbandonarci con totale fiducia al Padre di tutti, per darci speranza, scioltezza e serenità. In particolare, lo Spirito vuole riempirci di quella pace che è frutto sommo del fuoco dell’amore di Dio in noi. Parlo della pace del cuore, una pace che può essere comunicata da persona a persona, che si irradia e diventa forza conquistatrice, lievito della pace sociale; una pace che introduce nel mondo l’ordine della carità e ci fa essere buoni con tutti, anche con coloro che sembrano ostacolare la pace politica e civile; una pace che ci fa amare tutti come fratelli». Rivolto, infine, ai cresimandi mons. Boccardo ha detto: «Cari amici, con la Confermazione riceverete in dono lo Spirito Santo come sigillo spirituale, che completerà in voi la somiglianza a Cristo donatavi nel battesimo e vi unirà più fortemente, come membra vive, al corpo mistico della Chiesa. Potrete così portare nel mondo la buona testimonianza del Signore crocifisso e risorto, che perpetua sull’altare la sua Pasqua. Siate dunque membra vive della Chiesa, e guidati dallo Spirito di Dio, impegnatevi a servire i vostri fratelli come ha fatto Cristo, che non è venuto per essere servito, ma per servire».

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