Questa sera alle ore 21.00, presso il piazzale del Santuario della Madonna della Stella, l’Arcivescovo Renato Boccardo aprirà solennemente il 150° anniversario delle apparizioni della Madonna della Stella al piccolo Righetto Cionchi. Saranno 365 giorni di grazia, nei quali si ritroveranno al Santuario situato nella piana spoletina, Comune di Montefalco, bambini e giovani, anziani e malati, fidanzati e sposi, lavoratori e studenti, mamme e papà, religiosi e religiose. Non mancheranno momenti formativi per gli operatori pastorali delle parrocchie, momenti culturali per la gente che vive nei 25 Comuni della Diocesi, momenti di pietà popolare come la peregrinatio della Statua nei cinque Vicariati della Chiesa di Spoleto-Norcia.
Breve storia delle apparizioni. Intorno al 1860 la chiesetta di S. Bartolomeo – situata nella piana spoletina, tra i territori di Trevi e Montefalco, nella parrocchia di Fratta – era ridotta ad un ammasso di ruderi nel mezzo di un “folto bosco”. La chiesa fin verso il 1810 era ancora in buono stato, anche se officiata raramente. È probabile che il colpo di grazie glielo abbia dato il “terribile terremoto del 1832”. Dal degrado generale si era salvato, insperatamente, l’affresco della Madonna con Bambino del 1525. Nell’autunno del 1861 un fanciullo non ancora cinquenne di nome Federico Cionchi si rese protagonista di fatti di grande portata religiosa, ma anche sociale. Un giorno Righetto si trovava con la sorella Rosa, più grande di lui di due anni, nei pressi della diruta chiesetta, forse a giocare, forse a pascere Ie pecore. Entrati per curiosità o per dire una “Ave Maria”, si fermarono alquanto tra i ruderi e Righetto fu attratto dall’immagine della Madonna che gli sorrideva e lo chiamava. Tornati a casa, Righetto dice alla mamma: «Sai, mamma, là dentro (accennando alla chiesetta) una donna mi ha chiamato», poi volgendosi alla sorella Rosa: «È vero Rosina?».
La mamma soggiunge: «E che cosa ti ha detto?». «Mi ha detto: Righetto, sii buono! Mi guardava e mi sorrideva». Le voci delle apparizioni della Madonna a Righetto, che poi è entrato con i Padri Somaschi, cominciarono a passare di bocca in bocca e in breve tempo raggiunsero tutto il contado di S. Luca e Fratta. La gente vi veniva da ogni dove: in pellegrinaggio, in processione e con ogni mezzo.
La voce dei prodigi giunse all’orecchio dell’Arcivescovo di Spoleto mons. Giovanni Battista Arnaldi, forse avvisato dai parroci viciniori. Il Presule si recò sul posto più volte e, il 24 maggio 1862, tra una folla di fedeli acclamante alla Madre di Dio, celebrò la prima messa sull’altare ligneo da lui stesso fatto erigere nei pressi della chiesetta di S. Bartolomeo. In quell’occasione l’Arcivescovo ebbe la prima idea di un Santuario. La Madonna conquistò spesso il cuore anche di persone contrarie ai sentimenti religiosi. La gente continuava ad affluire numerosissima. Fonti storiche dicono che nell’estate del 1862 le presenze in alcuni giorni arrivarono fino a cinquemila. Sull’altare posticcio, fatto erigere come ricordato dall’Arnaldi, si celebravano messe in continuazione. Il 21 settembre 1862 fu posta in forma solennissima la prima pietra dell’attuale Santuario, che fu consacrato l’11 e 12 settembre 1881 dall’Arcivescovo di Spoleto Elvezio Mariano Pagliari. Nel 1884 arrivarono i Padri Passionisti, i quali ancora sono presenti.
Il 25 maggio 1911, in occasione del 50° anniversario delle apparizioni della Madonna, Righetto tornò al Santuario per alcuni giorni. Vi tornò anche il 22 luglio 1914 per deporre al processo diocesano sulla veridicità delle apparizioni, celebrato dall’Arcivescovo Pietro Pacifici dal 7 luglio al 28 novembre del 1914. Il 31 maggio 1923 fratel Righetto, oggi Servo di Dio, morì, edificando tutti con la sua santa morte. Nel 1932, la sua salma fu trasferita da Treviso al santuario della Madonna della Stella, dove è quotidianamente visitato da persone che a lui si raccomandano.
Messaggio dell’Arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo. «Per la nostra Chiesa locale si tratta un anno di grazia, durante il quale siamo invitati a fissare con più attenzione lo sguardo della mente e del cuore sulla Vergine Maria, perché ci conduca al suo Figlio Gesù. È guardando a Lei – prosegue il Presule – che impariamo l’alfabeto della vita cristiana. Dall’antica nicchia della chiesetta di San Bartolomeo, la Vergine Maria rivolge ai suoi figli, con insistenza e delicatezza, la stessa raccomandazione che diresse a Righetto: Sii buono!. E per mezzo delle diverse iniziative che segneranno questi dodici mesi noi ci impegniamo a raccogliere tale esortazione materna, semplice e profonda ad un tempo. Anche noi, pellegrini del terzo millennio, veniamo come Righetto a mettere le nostre mani (cioè la nostra vita) nelle mani materne di Maria, ad accogliere il suo invito alla bontà e alla santità, a chiedere il coraggio e la sapienza per vivere bene il tempo che ci è dato. In questo anno di grazia, la Vergine della Stella ci sia vicina e continui a brillare sul nostro cammino come segno di consolazione e di sicura speranza».
Messaggio del Rettore del Santuario, Padre Luciano Temperilli. «Il Santuario della Madonna della Stella – afferma il Passionista Padre Luciano Temperilli, rettore del Santuario – è un luogo ove si esprime “la pietà popolare”. Il messaggio che la Vergine lasciò a Righetto, Sii buono, viene ancora oggi ricordato al pellegrino che varca la soglia della chiesa: la bontà come senso della vita, la bontà come dono in cui traspare la tenerezza di Dio e la bontà come scelta esistenziale positiva. L’invito di Maria a Righetto rimane allora come consiglio perenne a percorrere la via del bene con la semplicità del fanciullo, che si fida ed affida alle raccomandazioni della Madre. Perché lei, Addolorata ed Assunta, sa che alla fine il bene trionfa».
Messaggio del Sindaco di Montefalco, Donatella Tesei. Piena collaborazione alle iniziative del 150° è stata garantita dal Sindaco di Montefalco Donatella Tesei: «celebrare solennemente questa ricorrenza – afferma – è occasione per mantenere vive le tradizioni locali e farle conoscere all’esterno, per incontrarsi e conoscersi più a fondo, per confrontarsi e far nascere nuove idee per il futuro. Alla Vergine Maria, che al piccolo Righetto lasciò il famoso messaggio Sii buono, chiediamo per questa nostra società voci e testimonianze forti, persone di grande spessore morale e di altrettanto grande tensione etica che favoriscano il dialogo».
Francesco Carlini