“Dove Dio viene incontro agli uomini”: è il tema del pellegrinaggio diocesano in Terra Santa, 16-23 novembre 2019, guidato dall’Arcivescovo. Partecipano 131 pellegrini, provenienti da viarie zone della Diocesi. Partiti dall’aeroporto di Perugia la mattina di sabato 16 novembre, Vescovo e fedeli sono giunti in Israele alle 13.40. Dall’aeroporto di Tel Aviv trasferimento a Tiberiade, sistemazione nelle camere, cena e incontro introduttivo del pellegrinaggio guidato da mons. Boccardo. Guide spirituali sono i Frati Minori della Custodia di Terra Santa. Il pellegrinaggio è organizzato col supporto dell’Agenzia Nova Itinera di Perugia.
La giornata di domenica 17 novembre è stata dedicata alla visita della Basilica dell’Annunciazione a Nazareth, dove l’Arcivescovo ha celebrato la Messa. È stato ricordato l’annuncio dell’Angelo a Maria: ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Qui il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. Poi, visita alla fontana della Vergine: è la sorgente di Nazareth e tutta la popolazione vi attingeva acqua, tra cui Maria. Sopra vi è stata costruita la chiesa greco-ortodossa di San Gabriele (sec. XIX). Nel primo pomeriggio visita alla Basilica della Trasfigurazione (Monte Tabor): qui Gesù ha manifestato la sua gloria e si è preparato a salire verso Gerusalemme. Ultima tappa, a Cana di Galilea, al santuario del primo miracolo compiuto da Gesù (la trasformazione dell’acqua in vino durante una festa di nozze): qui l’Arcivescovo ha presieduto un breve momento di preghiera in cui le coppie di sposi presenti hanno rinnovato le promesse matrimoniali.
Foto-Gallery domenica 17 novembre
La giornata di lunedì 18 novembre è iniziata alle 7.00, con partenza dall’hotel e traversata del Lago di Tiberiade: sosta di riflessione e preghiera in mezzo al Lago nel ricordo degli insegnamenti di Gesù dalla barca alle popolazioni che vivevano intorno al Lago e della chiamata dei primi discepoli: “Non temere d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. Poi, sosta a Cafarnao, al memoriale di S. Pietro e alle rovine della sinagoga: Gesù ne fece la sua città , vi scelse Pietro, vi compì numerosi miracoli e vi pronunciò nella sinagoga il discorso sull’Eucaristia. La mattinata si è conclusa con la visita al luogo delle Beatitudini. È stato letto e meditato il Vangelo di Marco che narra proprio il discorso della montagna di Gesù: beati i poveri in spirito … beati quelli che sono nel pianto, ecc… Nel pomeriggio visita a Tabgha: al luogo della moltiplicazione del pane e dei pesci e alla chiesa del primato di Pietro. Qui è stata celebrata da mons. Boccardo l’Eucaristia.
Foto-Gallery lunedì 18 novembre
La giornata di martedì 19 novembre è stata caratterizzata dalla rinnovazione delle promesse battesimali sul Fiume Giordano, là dove Gesù ricevette il Battesimo da Giovanni Battista, con una semplice ma suggestiva cerimonia presieduta dall’Arcivescovo. Poi, sosta sul Mar Morto in Cisgiordania. Chi lo lo ha desiderato si è fatto il bagno in questo un lago salato le cui rive si trovano 400 m sotto il livello del mare, il punto più basso al mondo sulla terraferma. Le sue acque possiedono un’elevata salinità , che permette di galleggiare facilmente, mentre il suo fango ricco di minerali è usato per scopi terapeutici e cosmetici nei centri benessere della zona. La giornata si è conclusa con la Messa celebrata a Betania, dove si ricorda l’episodio in cui Gesù va a trovare i suoi amici, i fratelli Marta, Maria e Lazzaro.
Foto-Gallery martedì 19 novembre
La giornata di mercoledì 20 novembre è stata avviata in Giudea, a Beit Sahur dove c’è il Campo e la grotta dei pastori: si ricorda l’episodio dei pastori che appresero da un angelo la gioiosa notizia della nascita del Salvatore e udirono uno stuolo di angeli elevare un inno a Dio. L’Arcivescovo ha quindi celebrato la Messa di Natale a Betlemme, nella chiesa di Santa Caterina, preceduta da un piccolo chiostro. Dopo pranzo, visita alla Grotta e alla Basilica della Natività : è il luogo dove Cristo nacque dalla Vergine Maria e vi si accede attraverso un umile ingresso. Poi, trasferimento dentro le mura di Gerusalemme e visita alla basilica della Dormizione di Maria, che sorge nel luogo comunemente chiamato Monte Sion. Nella cripta circolare della chiesa è conservata una scultura in legno ed avorio raffigurante la Vergine Maria dormiente. Dopo c’è stata la visita al Cenacolo, luogo dove Gesù ha donato il suo Corpo e il suo Sangue per la vita del mondo, evento noto come l’Ultima Cena con i suoi discepoli. È anche il luogo della residenza della primitiva Chiesa apostolica. La giornata si è conclusa con la visita al Muro del Pianto, il Kotel, che è il lato occidentale del muro di contenimento del Monte del Tempio, il luogo dove sorgevano il Primo e il Secondo Tempio. Nel Tempio si compivano le offerte sacrificali e da qui il Sommo Sacerdote impartiva la benedizione al popolo. Questi riti cessarono quando i Romani distrussero il Tempio nel 70. Per questo, ogni anno milioni di persone da tutto il mondo si raccolgono davanti al Muro. Alcuni vengono a pregare, altri rimangono in silenzio ammutoliti dalla sacralità del luogo, altri ancora appoggiano la fronte pensierosa sulle pietre logorate dal tempo Ci sono quelli che scrivono i loro pensieri più profondi su dei pezzettini di carta per poi incastonarli tra una lastra di pietra e l’altra. Nonostante sia uno dei siti più sacri per l’Ebraismo, il Muro esercita un fascino indescrivibile anche su chi Ebreo non è.
Foto-Gallery mercoledì 20 novembre
La giornata di giovedì 21 novembre è stata il cuore del pellegrinaggio: alle 6.30 l’Arcivescovo ha presieduto la Messa solenne nell’Edicola del Santo Sepolcro. Qui sono racchiuse le memorie delle ultime ore del Signore Gesù sulla terra: il Calvario dove ha redento il mondo e il Sepolcro dove fu deposto e da dove risuscitò il terzo giorno. La pietà cristiana ha collocato all’interno della Basilica altri ricordi della passione e della resurrezione del Signore.
Nel pomeriggio sosta di preghiera nel deserto di Giuda, a Wadi Kelt, e discesa a piedi dal monastero di S. Giorgio Koziba alla città di Gerico: si tratta di uno dei luoghi più brulli e aridi del pianeta, dove secondo la tradizione Elia si fermò durante il suo viaggio per il Sinai e S. Gioacchino vi ricevette da un angelo l’annuncio dell’Immacolata concezione di Maria.
Foto-gallery giovedì 21 novembre / Foto-gallery giovedì novembre bis
La giornata di venerdì 22 novembre si è aperta con la visita alla chiesa del Padre Nostro, preghiera insegnata da Gesù ai suoi discepoli: è la preghiera cristiana per eccellenza. Poi, si è andati alla Tomba di Maria, ai piedi del Monte degli Ulivi: si è fatta memoria della morte della Vergine e della sua assunzione al cielo. Alle 11.00 l’Arcivescovo ha celebrato la Messa al Getsemani, presso il Monte dell’Agonia, dove sono ricordate la sofferenza e la preghiera di Gesù: “Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà ”. Nel pomeriggio visita alla chiesa di S. Anna, dove secondo la tradizione sono nati e vissuti i nonni di Gesù, Anna e Gioacchino. Poi, preghiera ai santuari della Flagellazione e della Condanna a morte di Gesù. Nel pavimento della Condanna sono conservate alcune pietre del Litostrato.
Foto-gallery venerdì 22 novembre
La giornata di venerdì 23 novembre, ultima del pellegrinaggio, è stata caratterizzata dalla celebrazione della Messa nella chiesa di Santa Caterina all’interno di Gerusalemme. Mons. Boccardo ha ripetuto il gesto della lavanda dei piedi a dodici pellegrini e, al termine della celebrazione, ha unto con il nardo la mano di tutti i partecipanti. Un piccolo segno esteriore che ha riassunto i vari momenti del pellegrinaggio: le preghiera comuni e le Messe, le emozioni provate nel visitare i luoghi di Gesù, le lacrime versate alla Grotta della Natività e al Santo Sepolcro, i profumi orientali assaporati nelle caratteristiche vie di Gerusalemme. Vescovo e pellegrini sono tornati in Italia, all’aeroporto di Perugia, la sera alle 21.00.
Foto-gallery sabato 23 novembre