L’Arcivescovo a Castelluccio di Norcia per la festa dell’Assunta: «Speriamo di rivedere presto questo splendido borgo ricostruito». Foto.

L’Arcivescovo a Castelluccio di Norcia per la festa dell’Assunta: «Speriamo di rivedere presto questo splendido borgo ricostruito». Foto.

L’Arcivescovo a Castelluccio di Norcia per la festa dell’Assunta: «Speriamo di rivedere presto questo splendido borgo ricostruito». Foto.

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L’Arcivescovo a Castelluccio di Norcia per la festa dell’Assunta: «Speriamo di rivedere presto questo splendido borgo ricostruito». Foto.

Il 15 agosto 2017 la Chiesa ha fatto memoria dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, una convinzione di fede resa più solenne da quando, il 1° novembre 1950, papa Pio XII ha dichiarato questa festa liturgica dogma di fede. Nell’archidiocesi di Spoleto-Norcia è molto forte la devozione all’Assunta: essa è la patrona principale della Chiesa guidata dall’arcivescovo Renato Boccardo e ad essa è dedicata la Cattedrale di Spoleto, così come molte parrocchie e chiese della Diocesi. A Spoleto è tradizione venerare per la solennità dell’Assunta la Santissima Icone, una tavoletta bizantina donata alla città da Federico Barbarossa nel 1185 in segno di pace dopo che trenta anni prima, il 20 luglio 1155, aveva distrutto ed espugnato la città; è conservata in Duomo in una apposita Cappella realizzata nel 1626.

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Ma la festa dell’Assunta di quest’anno non poteva non vedere la presenza dell’Arcivescovo nelle zone terremotate della Valnerina. E così domenica 13 agosto, antivigilia della solennità, mons. Boccardo si è recato a Castelluccio di Norcia, paese distrutto dal sisma del 30 ottobre 2016, la cui chiesa parrocchiale era proprio dedicata all’Assunta. Il Presule, insieme al parroco don Marco Rufini, ha celebrato la Messa dinanzi al cimitero del paese, alla presenza di un centinaio di persone. Per l’occasione è stato riportato, completamente restaurato, un quadro della Madonna Addolorata che era conservato nella chiesa e poi messo al sicuro al deposito del Santo Chiodo di Spoleto. «Certo – ha detto il Vescovo all’inizio della Messa – nella chiesa di Castelluccio c’erano opere molto più belle e preziose, che necessitano però di lunghi interventi di restauro. Ma questo quadro vuole essere un piccolo segno per dire che è possibile ripartire». Poi nell’omelia ha affermato: «Sono molto contento di essere qui con voi in preparazione alla festa dell’Assunta; vi esorto a non perdere mai la speranza, anche quando tutto sembra traballare, perché Gesù è con noi. Siamo – ha proseguito – mendicanti di fiducia e quando i ritardi e le lungaggini burocratiche post sisma sembrano farcela perdere noi credenti balbettiamo “Signore salvaci!”. Affidiamo questo nuovo e difficile capitolo della vita alla Vergine Maria che ci dice, riprendendo le parole del suo Figlio: coraggio, non temere, non ti lascio solo. Presto – ha concluso mons. Boccardo – speriamo di rivedere la nostra Castelluccio ricostruita». Al termine della Messa, breve processione fin dinanzi l’ingresso della zona rossa del paese: da lì l’Arcivescovo ha benedetto le terre del Pian Grande perché diano frutti in abbondanza a chi li coltiva.    

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