L’Arcivescovo ha incontrato i giornalisti nella festa di S. Francesco di Sales. Dopo la messa, il Presule li ha accompagnati al cantiere della chiesa di S. Filippo, che verrà riaperta a Pasqua 2013

L’Arcivescovo ha incontrato i giornalisti nella festa di S. Francesco di Sales. Dopo la messa, il Presule li ha accompagnati al cantiere della chiesa di S. Filippo, che verrà riaperta a Pasqua 2013

L’Arcivescovo ha incontrato i giornalisti nella festa di S. Francesco di Sales. Dopo la messa, il Presule li ha accompagnati al cantiere della chiesa di S. Filippo, che verrà riaperta a Pasqua 2013

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L’Arcivescovo ha incontrato i giornalisti nella festa di S. Francesco di Sales. Dopo la messa, il Presule li ha accompagnati al cantiere della chiesa di S. Filippo, che verrà riaperta a Pasqua 2013

Venerdì 27 gennaio l’Arcivescovo ha celebrato la festa di S. Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. In realtà la Chiesa ricorda il santo il 24 gennaio, ma in quella data mons. Boccardo era a Foligno per la festa di S. Feliciano. Alle ore 11.00 il Presule ha celebrato la messa nella chiesa di S. Ansano nel centro storico di Spoleto: erano presenti oltre venticinque tra giornalisti e operatori dei mezzi della comunicazione.

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Nell’omelia l’Arcivescovo, riprendendo il messaggio del Papa per la 46ª Giornata delle Comunicazioni Sociali dal tema “Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione”, ha esortato i presenti a riscoprire la dimensione dell’ascolto. «Voi, cari amici giornalisti, avete una grave responsabilità: quella di garantire alla gente il servizio della verità, servizio che non può essere adattato alle logiche imprenditoriali dei media, che non può essere scavalcato dall’audience, dal numero di lettori o di cliccate. Il vostro lavoro non deve essere sottovalutato: quello che dite o scrivete, infatti, può lasciare il segno, nel bene e nel male. In questa società disorientata, piena di scelte contraddittorie, voi contribuite in modo predominante alla formazione della coscienza delle persone: fatelo con onestà, proponendo una visione d’insieme, senza necessariamente manipolare l’opinione pubblica. Come vescovo invoco per voi il dono della sapienza, affinché possiate avere sempre uno sguardo intelligente su quello che ci circonda».

Al termine della messa ci si è trasferiti nella chiesa di S. Filippo Neri in Piazza Mentana, chiusa a seguito del terremoto del 1997. L’Arcivescovo e l’architetto Roberto Santarelli, progettista, hanno guidato i giornalisti all’interno del cantiere. La chiesa di S. Filippo verrà riaperta al culto entro Pasqua del 2013. I finanziamenti giunti per il suo restauro sono di 2 milioni di euro. Quattro gli interventi programmati: due sono stati già eseguiti, quelli del consolidamento statico dell’edificio; il terzo, quello relativo al consolidamento della cupola è in corso; il quarto, quello del posizionamento del pavimento avverrà entro l’anno. Ai giornalisti è stata concessa anche la possibilità di salire in cima alla cupola (in estrema sicurezza, ndr), potendo constatare l’avanzamento dei lavori e gustando la visuale di Spoleto dall’alto.

La mattinata si è conclusa con un momento di convivialità e con una foto di gruppo in Piazza Duomo.

Chiesa di S. Filippo

 La chiesa di S. Filippo fu edificata su disegno dello spoletino Loreto Scelli, del quale è la sola opera di architettura superstite.

Subito dopo la canonizzazione di S. Filippo (1622) si costruisce una confraternita che lo elegge a protettore e risiede presso la chiesa di S. Maria delle Grazie; qualche anno dopo, il vescovo Lorenzo Castrucci (guidò la Diocesi di Spoleto dal 1617 al 1655) concede ai devoti del santo la chiesa di S. Sabinuccio presso la quale si allestisce un oratorio, ove si venera una sua immagine donata dal cantante Loreto Vittori. Ma ben presto la devozione cresce a tal punto che si decide di acquistare, col contributo di Ugo Alberici, precettore spoletino residente a Roma, una vasta area attorno alla casa Giori per erigervi un grande tempio dedicato al santo. Nel 1640 se ne poneva la prima pietra e si rinvenivano resti di edifici romani; nel 1653 la navata era compiuta e nel 1666 era ornata di stucchi; in quello stesso anno si abbattevano case e muri di orti per formare una piazza davanti alla chiesa e s’iniziava la crociera; nel 1671, grazie ad un lascito Vittori, s’incominciava ad innalzare la cupola e l’anno successivo si dava mano al convento dei Padri Filippini, soppresso circa il 1860 e in seguito trasformato prima in “Liceo Regio” (1863) e poi in Tribunale (1871).

La notevole facciata in travertino è ispirata, nonostante la data già avanzata, a chiese romane del primo Seicento piuttosto che a quelle pienamente barocche. Anche l’interno ripete lo schema romano della chiesa a tre navi con cappelle e transetto coperto da cupola; gli altari, di buoni marmi, furono eseguiti nei secoli XVII e XVIII.

La chiesa di S. Filippo Neri ha ospitato dal 1988 al 1997 le spoglie mortali del beato Pietro Bonilli, che ora si trovano a Cannaiola di Trevi.

 

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