La SS. Icone. La preziosa tavoletta raffigurante la Vergine senza il Bambino e con le braccia alzate sullo stesso lato, secondo il tipo iconografico bizantino della Haghiosoritissa. Dipinta probabilmente nel sec. XII, fu regalata alla città dal Barbarossa nel 1185 in segno di pace.
La Croce del Sotio
La moderna storiografia attribuisce ad Alberto “Sotio” questa croce dipinta sagomata, tra le più antiche opere datate giunte fino a noi. Recentemente restaurata e riconsegnata in Duomo, è uno degli esempi più felici della produzione pittorica umbra tra XII e XIII secolo.
Gli affreschi del Lippi
L’abside accoglie questo ciclo pittorico che l’artista (ca. 1406-1469) eseguì con l’aiuto di fra’ Diamante e di Pier Matteo d’Amelia. Nel tamburo, Annunciazione, Transito di Maria (a destra, in un gruppo, si vogliono ravvisare i ritratti di fra’ Filippo, di suo figlio Filippino, di fra’ Diamante e di Pier Matteo d’Amelia), Presepio e, nel catino, Incoronazione di Maria, grandiosa composizione di figure e di colore.
Il Pintoricchio
Nella cappella di S. Leonardo della cattedrale si trova un affresco di Bernardino di Betto, detto il Pintoricchio, databile 1497. Di particolare interesse la Madonna con Bambino.
Gli altari
L’altare maggiore, gli otto altari nelle navate laterali, i due nelle testate del transetto e le quattro grandi porte nelle nicchie situate alle estremità delle navi laterali sono opera di Giuseppe Valadier che ne curò la costruzione dal 1785 al 1792 insieme con il maestro scalpellino Alessandro dell’Oste. Realizzati con bel disegno neoclassico e con profusione di scelte di marmi, sono particolarmente notevoli gli altari delle navate e le quattro splendide porte; all’ingente spesa concorsero il capitolo e il vescovo Lccatelli, papa Pio VI che donò fra l’altro le quattro colonne di granito orientale ai lati dell’altare maggiore, e il Comune, che curò la costruzione dell’altare di S. Ponziano nella testata sinistra del transetto.