Sabato 18 giugno la Pievania di S. Giovanni Battista – che comprende le parrocchie di Baiano, S. Martino in Trignano, S. Angelo in Mercole, Montemartano, Firenzuola e Porzano – ha vissuto, nell’Anno Santo della Misericordia, un pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Panico, situato tra Baiano e la Val Serra. Un gruppo di persone è partito alle tre del pomeriggio dalla chiesa di Crocemarroggia e, dopo circa due ore di cammino, è giunto al bivio che porta al Santuario, poco dopo l’abitato di Balduini, dove c’erano altri fedeli (in totale un centinaio), tra cui l’arcivescovo Renato Boccardo. Dopo la lettura di alcuni passaggi della Bolla d’indizione del Giubileo della Misericordia e la preghiera dei Salmi 103 e 106, è stata avviata l’ultima parte del pellegrinaggio verso il Santuario.
Naturalmente presenti tutti i sacerdoti della Pievania: don Canzio Scarabottini (parroco moderatore di Baiano, Montemartano, Firenzuola e Porzano), don Roberto Crisogianni (parroco in solido di Baiano, Montemartano, Firenzuola e Porzano), don Alessio Kononov (parroco in solido di Baiano, Montemartano, Firenzuola e Porzano) e don Gianfranco Formenton (parroco di S. Martino in Trignano e di S. Angelo in Mercole). Ad essi si sono aggiunti parroco e vice parroco di S. Nicolò, rispettivamente don Nelson Abraham e don Melchior Erram Josephr. Prima di giungere al Santuario Vescovo, preti e fedeli si sono fermati dinanzi a due grandi abeti uniti da un arco realizzato con fiori di ginestra: è stata quella la Porta Santa della Misericordia per i presenti che, attraversandola, hanno sperimentato l’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza. Giunti all’interno della chiesetta c’è stata una preghiera alla Vergine Maria e poi, nel silenzio, chi lo ha desiderato, si è accostato al sacramento della riconciliazione. Il pomeriggio è terminato con la celebrazione eucaristica nello spazio esterno del santuario presieduta da mons. Boccardo e concelebrata dai sacerdoti presenti, nel corso della quale c’è stata l’ammissione agli ordini sacri del seminarista Bartolomeo Gladson, nato in India e in servizio presso la parrocchia di Baiano. La liturgia è stata animata nel canto da alcuni seminaristi del Pontificio seminario regionale di Assisi, i “colleghi” di Bartolomeo. Nell’omelia l’Arcivescovo ha chiesto ai presenti, sulla base del Vangelo della XII Domenica del tempo ordinario, «quale posto occupa Gesù nella tua vita, chi è per te quest’uomo, è come un soprammobile che di tanto in tanto spolveri o abita in te e orienta la tua vita? Seguire Cristo – ha proseguito Boccardo – è faticoso, ci chiede di prendere su di noi la sua croce, che vuol dire donare la vita, cioè interpretare la nostra esistenza con le categorie del dono, della generosità e del perdono». Poi, rivolto a Bartolomeo: «Oggi compi un gesto di grande profondità: dinanzi alla comunità chiedi di diventare sacerdote, metti la tua vita nelle mani del Signore. Questo tuo passo è una provocazione per tutti noi che siamo qui, preti e sposati, giovani e anziani, ad ascoltare ancora una volta la voce di Dio che ci dice: vieni e seguimi».
Scheda sul Santuario della Madonna di Panico. Questo piccolo tesoro dell’arte romanica si trova tra le montagne intorno a Spoleto, tra Balduini e Castagnacupa, nella parrocchia di Baiano. Forse fu costruita su una preesistente costruzione di origine pagana, come farebbe pensare il nome “Paganico” e vari reperti di epoca romana ivi trovati. La chiesa è a navata unica con massiccio campanile a vela. La facciata è preceduta da un portico costruito successivamente. Al suo interno ci sono affreschi della scuola dello Spagna (1500 ca). Il Lunedì di Pasqua gli abitanti delle frazioni limitrofe si recano a piedi nella chiesetta, a ricordo di un’antichissima tradizione che vedeva tre processioni giungere a Panico: uno dalla Val Serra, una da Fogliano e una Crocemarroggia. All’interno, sopra l’altare, è situata una copia del Trittico della Madonna con bambino tra S. Sebastiano e S. Leonardo (l’originale è conservata al Museo Diocesano). Nella parete laterale vi è l’affresco della Madonna di Panico con Bambino; sulla sua destra è rappresentata Santa Barbara. La parete riporta inoltre un affresco raffigurante Santa Lucia.
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