Il pomeriggio di giovedì 20 ottobre 2023 l’Arcivescovo ha celebrato la Messa nel Santuario della Madonna della Stella in Montefalco nella festa liturgica di S. Paolo della Croce, fondatore della Congregazione della passione di Gesù Cristo che ha la cura pastorale proprio del Santuario al centro della Valle spoletana.
In questa occasione è stato avviato ufficialmente il servizio in Santuario della nuova comunità passionista: padre Roberto Cecconi è il nuovo superiore della comunità e rettore del Santuario; con lui sono arrivati padre Vincenzo Leone (vice superiore ed economo) e padre Alessandro Ciciliani (collaboratore per il Santuario); sono rimasti padre Angelo De Sanctis, padre Alberto Canestrari e fra Raffaele Eleuteri. Hanno concelebrato col Vescovo: padre Roberto, padre Alessandro, don Mariano Montuori, pievano della Pievania di Santa Chiara della Croce, e padre Marco Antonio Uras, ofm, del convento di S. Fortunato di Montefalco dei Frati Minori della Custodia di Terra Santa. La liturgia è stata animata dalla corale del Santuario e tra i fedeli c’erano naturalmente i membri del gruppo “Amici di Gesù Crocifisso” dello stesso Santuario.
Nell’omelia mons. Boccardo ha sottolineato che in qualsiasi percorso di vita l’iniziativa è di Dio e non dell’uomo. «Il cuore di tutto – ha detto – è l’esperienza dell’amore di Dio. E Paolo della Croce, che oggi ricordiamo, nella sua prima giovinezza ha sperimentato ciò e questo gli ha cambiato la vita. Non per meriti o per chissà quali qualità, ma per grazia. Ogni vocazione, infatti, nasce nell’amore e sfocia nella missione. Dio non chiama per trattenere ma per aiutare i cristiani a prendere coscienza della propria dignità, diceva Paolo della Croce, che è quella di far conoscere Gesù, far vedere che l’amicizia con lui dà senso all’esistenza. La centralità di tutto però sta nella croce: una vita è feconda quando è donata e non trattenuta. Per S. Paolo della Croce il crocifisso è la più grande opera del divino amore. L’opera del cristiano è arrivare a pensare secondo Dio: così Padre è piaciuto a te, così piace anche a me, dice ancora il Santo che celebriamo. La croce è una vita donata e tutti noi possiamo farlo: facendo gesti di bene e di perdono nella vita di tutti i giorni».
Poi il benvenuto dell’Arcivescovo ai nuovi padri passionisti. «Beneventi tra noi, cari padri, per svolgere un servizio che tutti apprezziamo e ammiriamo. Siete qui per annunciare Cristo crocifisso e risorto, per dedicarvi all’accoglienza dei devoti, al ministero prezioso della confessione, troppo spesso trascurato, e per donare parole di consolazione e orientamento. Il Santuario della Madonna della Stella è punto di riferimento prezioso nella Pievania di Santa Chiara della Croce: non è un’isola, ma parte integrante e fondamentale della Pievania. È come una clinica dell’anima dove curare la nostra salute interiore. Grazie alla Provincia di Italia, Francia e Portogallo (Mapraes) dei Padri Passionisti per aver voluto qui alla Stella una presenza qualificata. Siamo in festa per la presenza dei padri passionisti. Tutti abbiamo desiderio che questo luogo diventi sempre più stella di riferimento in cui i cristiani vanno per attingere forza, luce, acqua per proseguire il cammino della vita».
Prima delle benedizione finale il neo rettore padre Roberto Cecconi ha preso la parola per ringraziare mons. Boccardo e i tutti i presenti: «Grazie Eccellenza per averci accolto in questa Archidiocesi. A ciascuno dico: accompagnateci con la preghiera, la simpatia e la stima».