«Come comunità ecclesiale, accogliamo l’invito di San Benedetto a non avere paura di tendere verso l’alto, a non temere che Dio ci chieda troppo, a lasciarci guidare in ogni azione quotidiana dalla sua Parola, anche se ci sentiamo poveri, inadeguati, peccatori: sarà Dio stesso a trasformarci secondo il suo amore e a farci godere la gioia dell’amicizia con lui e tra di noi».
È un passaggio dell’omelia che l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, ha tenuto venerdì 21 marzo nella basilica di S. Benedetto a Norcia, nel corso del solenne pontificale in onore del Patriarca dei monaci d’Occidente. La concelebrazione eucaristica, cui hanno partecipato molti sacerdoti della Diocesi, si è tenuta dopo il tradizionale corteo storico nella piazza centrale di Norcia. La sera prima, il 20 marzo, è stato celebrato il transito di S. Benedetto nella Basilica a lui dedicata con il passaggio della reliquia del Santo dal sindaco Gian Paolo Stefanelli all’Arcivescovo ed è stata accolta in Piazza la Fiaccola benedettina proveniente da S. Eutizio. Mons. Boccardo con la Fiaccola ha acceso il tripode posto sotto la grande statua di S. Benedetto. Sono seguiti i saluti istituzionali delle autorità dal balcone del Palazzo comunale. La serata si è conclusa con uno spettacolo di fuochi pirotecnici.
Tornando alla celebrazione eucaristica del 21 marzo, il Presule – che ha ricordato il gemellaggio di quest’anno con la Croazia, Paese ove una delegazione congiunta di Norcia, Subiaco e Cassino ha portato la Fiaccola pro pace et Europa una (7-9 marzo) e la partecipazione all’udienza generale di papa Francesco lo scorso 19 marzo, occasione nella quale il Vescovo di Roma ha benedetto la Fiaccola – in un altro passaggio dell’omelia ha sottolineato che «un santo non è colui che compie grandi imprese, basandosi sull’eccellenza delle sue qualità umane, ma chi permette con umiltà a Cristo di penetrare profondamente nella sua anima, di agire attraverso la sua persona. E qui ritorna – ha proseguito il Presule – l’insegnamento di Benedetto: “Nulla anteporre all’amore di Cristo”. La misura della santità è data dalla statura che Cristo raggiunge in noi, da quanto, con la forza dello Spirito Santo, modelliamo la nostra vita sulla sua. L’avventura umana e spirituale del patrono d’Europa, uomo che ha saputo amare e seguire Cristo nella vita quotidiana, ci dice che è possibile per tutti percorrere la strada della santità. S. Benedetto, autentico maestro di vita che ha saputo far incontrare il messaggio del Vangelo con le esigenze più profonde dell’uomo, ci indica come fare: tendere costantemente alla misura alta della vita cristiana, conquista impegnativa e ricerca continua, che rende il credente impegnato a corrispondere con la massima generosità al disegno d’amore che il Padre ha su di lui e sull’intera umanità».
La festa liturgica di S. Benedetto è stata anche l’occasione per annunciare la prossima pubblicazione del volume “San Benedetto da Norcia Patrono d’Europa. Cinquentenario della proclamazione: 1964-2014”. Questo prezioso lavoro, che parte dalla Lettera Apostolica Pacis Nuntius con la quale Paolo VI il 24 ottobre 1964 proclamava Benedetto patrono d’Europa, ripercorre e consegna alle nuove generazioni il legame di un territorio, quello di Norcia, con il “suo figlio” più illustre, appunto S. Benedetto. Il volume è ricco di approfondimenti sulla storia del territorio nursino, sull’origine e il significato della Fiaccola Benedettina e sulle celebrazioni che Norcia negli anni ha tributato al Santo, a colui che amò più farsi carico dei mali del prossimo che cercare il consenso degli uomini, che preferì l’impegno e la fatica per la gloria di Dio alle gratificazioni del mondo.
Alla concelebrazione erano presenti diverse autorità civili e militari accolte con calore dal sindaco di Norcia Gian Paolo Stefanelli.
La Fiaccola Benedettina in Croazia (7-9 marzo 2014). La Fiaccola benedettina “Pro pace et Europa una”, accesa a Norcia domenica 2 marzo, è giunta a Zagabria, capitale della Croazia, accompagnata da una delegazione congiunta – civile ed ecclesiale – delle città di Norcia, Subiaco e Cassino, i tre luoghi simbolo del monachesimo benedettino. Quella nursina è guidata dal sindaco Gian Paolo Stefanelli. L’arcivescovo Boccardo, invece, per gli impegni già da tempo programmati inerenti la Visita Pastorale non ha potuto accompagnare il gruppo.
Il Presule in terra croata è comunque rappresentato da dom Luigi Tiana superiore dei monaci benedettini di S. Eutizio in Preci e da padre Cassian Folsom priore dei monaci benedettini di Norcia. Della delegazione, inoltre, fanno parte: i sindaci di Cascia (Gino Emili), di Monteleone di Spoleto (Marisa Angelini), di Vallo di Nera (Fausto Dominici) e di S. Anatolia di Narco (Tullio Fibraroli); Fausto Galilei direttore dell’ATI 3 dell’Umbria, zona Spoleto-Foligno-Valnerina; Venanzo Santucci consigliere comunale di Norcia; Ivo Amici dipendente del Comune di Norcia; Valter Boccolini della Polizia municipale di Norcia; gruppo di giovani tedofori nursini, coordinati da Livio Proia.
La scelta di portare il messaggio di S. Benedetto in Croazia, plasticamente simboleggiato dalla Fiaccola, è motivata dal fatto che dal primo luglio 2013 è divenuto il 28° Stato membro dell’Unione Europea. Quest’ultima istituzione, ad ogni ingresso di uno Stato è chiamata a ripensare la propria identità, inevitabilmente arricchita dalla storia e dalle tradizioni del “nuovo popolo europeo”. E come ricordava Benedetto XVI «per creare un’unità nuova e duratura, sono certo importanti gli strumenti politici, economici e giuridici, ma occorre anche suscitare un rinnovamento etico e spirituale che attinga alle radici cristiane del Continente, altrimenti non si può ricostruire l’Europa». Per realizzare questo percorso è doveroso richiamare la figura di S. Benedetto da Norcia, messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà, e soprattutto araldo della religione di Cristo e fondatore della vita monastica in Occidente. Papa Paolo VI nella Lettera Apostolica Pacis Nuntius, con la quale esattamente cinquanta anni fa (il 24 ottobre 1964) proclamava S. Benedetto patrono d’Europa, scriveva: «Al crollare dell’Impero Romano, ormai esausto, mentre alcune regioni d’Europa sembravano cadere nelle tenebre e altre erano ancora prive di civiltà e di valori spirituali, fu lui con costante e assiduo impegno a far nascere in questo nostro continente l’aurora di una nuova èra. Principalmente lui e i suoi figli portarono con la croce, con il libro e con l’aratro il progresso cristiano alle popolazioni sparse dal Mediterraneo alla Scandinavia, dall’Irlanda alle pianure della Polonia». Le città di Norcia, Subiaco e Cassino – principali eredi del messaggio benedettino – vogliono proprio ricordare che l’Unione Europea non può prescindere dalle radici cristiane e da quanto S. Benedetto e i suoi monaci hanno insegnato.
Cronaca di venerdì 7 marzo 2014. Il primo impegno ufficiale della delegazione si è tenuto nella mattina di venerdì 7 marzo presso la sala conferenze dell’arcidiocesi di Zagabria, dove è stata illustrata, da un video e poi dai rispettivi Sindaci, la storia e le tradizioni di Norcia, Subiaco e Cassino. C’erano diversi rappresentanti del settore turismo della Croazia e alcuni giornalisti. Ospiti d’eccezione: Filip Vucak, Ambasciatore della Croazia presso la Santa Sede, e Gàbor Orbàn, Segretario di Stato alla politica finanziaria e fiscale. Gian Paolo Stefanelli ha definito la Vetusta Nursia come gioiello storico, spirituale, culturale, paesaggistico ed enogastronomico. «Cari amici croati – ha detto il primo cittadino – vi aspetto con gioia a Norcia e mi auguro che il rapporto di amicizia e collaborazione con Zagabria prosegua». Questo incontro è stato anche l’occasione per consegnare e presentare l’opuscolo “Terre di San Benedetto” che, oltre alla storia di Norcia, Subiaco e Cassino, contiene il patto di amicizia siglato dai tre Sindaci l’11 luglio 2013. Vi è scritto: “I Comuni di Norcia,Subiaco e Cassino, rispettivamente luogo di nascita, di formazione e di spiritualizzazione di S. Benedetto consacrano la loro amicizia e la loro volontà di cooperare per la fratellanza delle rispettive comunità e dell’intera Nazione, per dar così corso ad una nuova stagione di prosperità e di collaborazione, nell’affermazione dei comuni valori morali e civili che S. Benedetto ha diffuso in tutta Europa”. È stata anche coniata una medaglia ufficiale di questo patto tra le città: da un lato c’è la dicitura “Terre di San Benedetto” e dall’altra gli stemmi dei tre Comuni e la Fiaccola benedettina. Gli inni nazionali della Croazia, dell’Italia e dell’Europa eseguiti dal coro polifonico “Città di Subiaco”, una rappresentazione del corteo storico “Terra Sancti Benedicti” eseguita da un gruppo di giovani di Cassino e una degustazione di prodotti tipici di Norcia hanno chiuso la manifestazione.
Nel pomeriggio, la delegazione è stata ricevuta dal sindaco di Zagabria Milan Bandić nel centrale, antico e nobile palazzo municipale. Ospiti d’eccezione: la dott.ssa Emanuela D’Alessandro, Ambasciatore d’Italia in Croazia, e Filip Vucak, Ambasciatore della Croazia presso la Santa Sede. Il primo cittadino, dopo aver salutato i presenti, ha definito S. Benedetto «grande uomo della cultura cristiana. A lui chiediamo – ha proseguito Bandić – pace e amore per Zagabria per l’intera Croazia. Da questo nostro Paese parte oggi un messaggio di pace al mondo tumultuoso e infelice». Il sindaco di Subiaco Francesco Pelliccia, a nome dei colleghi di Norcia e Cassino, ha ringraziato il loro collega di Zagabria per l’accoglienza ed ha illustrato il percorso delle Terre di San Benedetto.
Cronaca di sabato 8 marzo 2014. Il secondo giorno di permanenza in Croazia la delegazione benedettina di Norcia, Subiaco e Cassino ha avuto un importantissimo incontro istituzionale: la sera di sabato 8 marzo, infatti, è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica Ivo Josipovie. L’incontro si è tenuto nel Salone delle Feste del palazzo presidenziale, situato nella parte alta della città di Zagabria, ed è iniziato con il canto degli inni nazionali della Croazia e dell’Italia eseguiti dal coro polifonico “Città di Subiaco”. Josipovie nel salutare gli ospiti si è detto lieto che il messaggio di pace di S. Benedetto, rappresentato dalla Fiaccola, sia giunto in terra croata. «Ciò rende onore allo Stato intero e in particolare alla città di Zagabria», ha detto. «È bello accogliervi a pochi mesi dal nostro ingresso ufficiale nell’Unione Europea. Il monachesimo benedettino – ha proseguito – è sempre stato un punto di riferimento imprescindibile per la cultura e il progresso scientifico e umano della Croazia. A tal proposito mi piace ricordare come la lapide di Bescanuova (città posta sull’isola di Veglia a breve distanza dalla terraferma e dalla città di Fiume, ndr), uno dei primi reperti scritti in lingua croata introno al XII secolo, sia legata al mondo benedettino: l’iscrizione sancisce infatti la donazione di alcuni terreni da parte di Demetrius Zvonimir in favore della chiesa benedettina di S. Lucia di Bescanuova al tempo dell’Abate Drzhiha». «Grazie per aver portato la luce di S. Benedetto in terra di Croazia», ha concluso il Presidente. Il sindaco di Subiaco Francesco Pelliccia ha rivolto il saluto ufficiale della delegazione a Josipovie, quello di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone gli ha consegnato il messaggio di pace benedettino 2014 e, infine, quello di Norcia Gian Paolo Stefanelli lo ha omaggiato con la medaglia delle Terre di S. Benedetto. Il Presidente, al termine dell’incontro ufficiale, ha salutato uno ad uno i membri della delegazione e si è reso disponibile per le foto.
L’incontro con il Presidente della Repubblica della Croazia è stato un momento importante per veicolare il messaggio che le città di Norcia, Subiaco e Cassino ricordano, e cioè che l’Unione Europea non può prescindere dalle radici cristiane e da quanto S. Benedetto e i suoi monaci hanno insegnato.
Cronaca di domenica 9 marzo 2014. Nell’ultimo giorno di permanenza in Croazia, domenica 9 marzo, la delegazione civile ed ecclesiale delle Terre di S. Benedetto (Norcia, Subiaco e Cassino) ha partecipato alla concelebrazione eucaristica nella cattedrale dell’Assunzione di Maria e dei Santi Stefano e Ladislao presieduta dall’arcivescovo di Zagabria e primate di Croazia, cardinale Josip Bozanić. Con il Porporato hanno concelebrato, oltre ad alcuni presbiteri croati, l’abate di Subiaco Mauro Meacci, l’amministratore apostolico dell’abbazia di Montecassino dom Augusto Ricci, il priore dei monaci benedettini di Norcia dom Cassian Folsom e il superiore dei benedettini dell’abbazia di S. Eutizio dom Luigi Tiana. La Fiaccola benedettina, sorretta durante la celebrazione da tre tedofori (uno di Norcia, uno di Subiaco e uno di Cassino), era sistemata nella zona del presbiterio, ben visibile dai fedeli che gremivano la grande e bella cattedrale di Zagabria. In fascia tricolore i sindaci Gian Paolo Stefanelli (Norcia), Francesco Pelliccia (Subiaco) e Giuseppe Golini Petrarcone (Cassino). La liturgia è stata animata nel canto dal coro polifonico “Città di Subiaco”.
All’inizio della Messa l’abate di Subiaco Meacci ha rivolto un saluto al Cardinale, spiegando il senso della Fiaccola benedettina e ribadendo come sia importante ricordare, nel segno di S. Benedetto, che l’Europa prima che un grande mercato è comunione di popoli.
Nell’omelia, pronunciata sia in croato che in italiano, il card. Bozanić ha sottolineato come S. Benedetto «con la sua vita e il suo carisma sia un autentico testimone della verità. Le comunità di Norcia, Subiaco e Cassino sono sorgente di ricchezza spirituale per la Chiesa intera e per la società civile. Vi esorto a rimanere fedeli al carisma del Santo ed auguro che la Fiaccola sia sempre più segno di speranza, di amicizia e di pace tra il popolo europeo».
Al termine della celebrazione eucaristica il Cardinale ha benedetto la Fiaccola e il sindaco di Norcia Gian Paolo Stefanelli ha letto il messaggio di pace benedettino 2014 che ha scritto insieme ai suoi colleghi di Subiaco e Cassino. Soddisfatto il primo cittadino di Norcia per questa esperienza croata: «Aver concluso il mio mandato da Sindaco con la Fiaccola benedettina in Croazia, neo membro dell’Unione Europea, è stata un’immensa gratificazione per l’impegno personale che ho profuso nel tempo, seguendo tutte le iniziative della Fiaccola fin da prima di essere Sindaco. Con i colleghi di Subiaco e Cassino, supportati dalle rispettive comunità ecclesiali, abbiamo intrapreso un cammino comune per far sì che il messaggio di S. Benedetto assumesse sempre più valore e significato: sono certo che questo percorso continuerà e porterà frutto per le nostre comunità. In terra croata siamo stati accolti in modo splendido. Posso dire che dal punto di vista istituzionale la Fiaccola in Croazia è stata una delle più coinvolgenti e sentite grazie all’incontro avuto con il Presidente della Repubblica Ivo Josipovie e con la concelebrazione eucaristica presieduta dal card. Josip Bozanić».
Il prossimo appuntamento comune per le Terre di S. Benedetto è per mercoledì 19 marzo prossimo in Vaticano per l’Udienza con Papa Francesco.