Sabato 30 aprile 2016 l’Arcivescovo ha presieduto la celebrazione giubilare nella Casa S. Giuseppe delle suore della Sacra Famiglia – situata in pieno centro storico a Spoleto, a pochi passi dalla chiesa di S. Domenico – che accoglie le religiose anziane e malate (34 in totale) che hanno speso una vita intera alla sequela di Cristo secondo il carisma del beato Pietro Bonilli. Il Presule, accompagnato dai canonici della Cattedrale don Sem Fioretti e don Mario Giacobbi, è stato accolto dalla madre delegata del centro Italia suor Andreilla Fioravanzo e dalla superiora suor Stefanina Fioretto. Mons. Boccardo ha avviato la celebrazione eucaristica nell’atrio della Casa, ha quindi aperto per l’occasione la Porta Santa della Misericordia (quella principale della cappella interna), l’ha varcata insieme ai sacerdoti, alle suore, al personale laico che vi collabora e, durante la Messa, ha amministrato il sacramento dell’unzione degli infermi alle religiose.
Nell’omelia l’Arcivescovo, riprendendo le letture del giorno, ha sottolineato come la vita sia una continua lotta tra il bene e il male e in questa lotta il cristiano cresce e si fortifica. «Voi carissime sorelle – ha detto – celebrate il Giubileo con le vostre fragilità, causate dalla vecchiaia e dalla malattia. Siete passate attraverso la Porta della Misericordia che è Gesù e nell’olio degli infermi accogliete la sua misericordia. L’olio è simbolo di fortezza e voi siete unte per essere confortate nel tempo della sofferenza. Nonostante ciò, vi invito a guardare ancora una volta al progetto di Dio per voi e ripetere come nel giorno della professione “eccomi Signore, sia fatto di me secondo la tua volontà”, parole ancora piene e belle nonostante gli acciacchi e la malattia. La misericordia di Dio, che mai si stanca dei suoi figli, è per voi un dono prezioso per crescere ancora di più nell’adesione a Gesù, in attesa di ricevere un giorno la corona della gloria».
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