La Basilica di S. Eufemia sorge all’interno del Palazzo Arcivescovile, la cui area era occupata dalla residenza dei Duchi Longobardi, come ricordano i documenti dei secoli VIII e IX. La prima notizia del monastero di S. Eufemia e dell’annessa chiesa risale al secolo X, quando la badessa del Monastero di
Il passetto è stato ricavato nell’antico passaggio che collegava il Palazzo Arcivescovile con la Basilica di S. Eufemia. La basilica, infatti, è nata come chiesa inserita in un complesso, sia esso monasteriale o di palazzo. Quando nel 1907 iniziarono i lavori di restauro della basilica, il passaggio sopraelevato che collegava
La Cappella Palatina o del Cardinale presenta una decorazione a tempera grassa, opera di un pittore di ambito romano del 1660 circa. Il ciclo comprende l’allegoria della Chiesa, nello spazio sopra la porta di ingresso, a destra e a sinistra i Santi Pietro e Paolo e nei pennacchi gli Evangelisti.
La sala era un unico ambiente con l’attiguo Salone dei Vescovi fino ai lavori che fece eseguire il Card. Orsini nel 1580; il soffitto attuale fu realizzato ai tempi di Mons. Vincenzo Dell’Acqua dopo i guasti provocati dal terremoto del 1762. Da qui è possibile accedere al “Salone dei Vescovi”,
La sala è menzionata nelle cronache del palazzo come “Camera del Cardinale”, ed alla fine del secolo scorso presentava ancora un ricco letto a baldacchino ed armadi in legno di noce intagliato. La decorazione dell’ovale al centro della volta fu eseguita ai tempi di Mons. Lorenzo Castrucci, Vescovo di Spoleto
La sala, realizzata dall’Arcivescovo Paolo Sanvitale, presenta una decorazione ad architetture prospettiche, riferibile ai restauri promossi da Mons. Carlo Giacinto Lascaris agli inizi del XVIII secolo. Nella sala sono esposte opere di artisti locali e soprattutto delle due maggiori botteghe del rinascimento nursino e vissano: quella degli Sparapane a Norcia
La sala fu decorata durante il pontificato spoletino del Cardinal Cesare Facchinetti (1655 – 1672), come si nota dallo stemma che compare nelle finestre. La volta fu ridecorata intorno al 1780, per volontà del Cardinale Francesco Maria Loccatelli Martorelli Orsini. Nella sala sono esposte opere eseguite da maestri toscani e
La Sala Orsini, detta delle Allegorie, presenta la volta ridipinta ai tempi del Cardinal Francesco Maria Loccatelli Martorelli Orsini (1772 – 1812); nel fascione decorativo sono raffigurate quattro figure allegoriche e gli stemmi dei Porporati spoletini che, a partire dal Cardinale Pietro Orsini, restaurarono il Palazzo. Gli elementi araldici dei
Nella sala conferenze, nota come Sala Barberini, anticamente detta delle Stelle, si tennero vari Concili della Regione Ecclesiastica Umbra. La grande volta reca al centro lo stemma di Papa Urbano VIII, Vincenzo Maffeo Barberini, che fu Vescovo di Spoleto tra il 1611 ed il 1617. Nella sala sono esposte pale
La volta fu decorata ai tempi del Cardinale Francesco Maria Loccatelli Martorelli Orsini, Vescovo di Spoleto dal 1772 al 1812; lo stemma del committente è sorretto dalle allegorie della Fortezza, della Giustizia e della Sapienza. Nella sala sono esposti dipinti su tavola che vanno dal XIII al XV secolo, realizzati
{htmlmap 2 left} Storia del Museo Dal cortile del Palazzo Arcivescovile, attraverso il portico cinquecentesco, si accede al Museo Diocesano ospitato nell’ala del piano nobile del palazzo, detta Appartamento del Cardinale. La vasta raccolta di opere, riconosciuta da critici e studiosi, fra le più interessanti dell’Italia centrale, si fregia di
La Basilica di S. Eufemia sorge all’interno del Palazzo Arcivescovile, la cui area era occupata dalla residenza dei Duchi Longobardi, come ricordano i documenti dei
Il passetto è stato ricavato nell’antico passaggio che collegava il Palazzo Arcivescovile con la Basilica di S. Eufemia. La basilica, infatti, è nata come chiesa
La Cappella Palatina o del Cardinale presenta una decorazione a tempera grassa, opera di un pittore di ambito romano del 1660 circa. Il ciclo comprende
La sala era un unico ambiente con l’attiguo Salone dei Vescovi fino ai lavori che fece eseguire il Card. Orsini nel 1580; il soffitto attuale
La sala è menzionata nelle cronache del palazzo come “Camera del Cardinale”, ed alla fine del secolo scorso presentava ancora un ricco letto a baldacchino
La sala, realizzata dall’Arcivescovo Paolo Sanvitale, presenta una decorazione ad architetture prospettiche, riferibile ai restauri promossi da Mons. Carlo Giacinto Lascaris agli inizi del XVIII
La sala fu decorata durante il pontificato spoletino del Cardinal Cesare Facchinetti (1655 – 1672), come si nota dallo stemma che compare nelle finestre. La
La Sala Orsini, detta delle Allegorie, presenta la volta ridipinta ai tempi del Cardinal Francesco Maria Loccatelli Martorelli Orsini (1772 – 1812); nel fascione decorativo
Nella sala conferenze, nota come Sala Barberini, anticamente detta delle Stelle, si tennero vari Concili della Regione Ecclesiastica Umbra. La grande volta reca al centro
La volta fu decorata ai tempi del Cardinale Francesco Maria Loccatelli Martorelli Orsini, Vescovo di Spoleto dal 1772 al 1812; lo stemma del committente è
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